
La messa in ricordo di Datini Grande benefattore della città
Come tutti gli anni giovedì alle 10.30 nella Chiesa di San Francesco si svolgerà la Messa solenne in memoria della morte di Francesco Datini. Alle 10 ci sarà la consueta deposizione della corona sotto la statua che Antonio Garella eresse nel 1896 in piazza del Comune. Era il 16 agosto 1410 quando Francesco di Marco Datini si spense nella sua casa pratese. Morto senza eredi, aveva deciso di non disperdere il suo importante patrimonio, ma di metterlo a disposizione della città. Il mercante di Prato dispose nel testamento l’istituzione del Ceppo dei poveri, l’odierna Casa Pia dei Ceppi, a cui aveva lasciato tutti i propri beni, valutati oltre 100.000 fiorini d’oro. Con il testamento lasciò anche mille fiorini a Firenze, per la costituzione di un ricovero per bambini abbandonati, che diventò poi l’Ospedale degli Innocenti. Lasciò la città per diversi anni per andare ad Avignone ad imparare l’arte del commercio. Passo dopo passo, riuscì a costruire un sistema di imprese innovativo per il tempo, collocate in varie parti del mondo allora conosciuto, che commerciavano un’ampia gamma di prodotti. Rientrato a Prato costruì il magnifico palazzo di via Ser Lapo Mazzei, ancora oggi sede della Fondazione Casa Pia dei Ceppi, della Fondazione di studi che porta il suo nome e dell’Archivio di Stato, che conserva il prezioso fondo documentario del mercante: 1193 pezzi, dal 1361 al 1411, con un imponente carteggio di circa 150.000 lettere: una testimonianza unica a livello mondiale dell’attività mercantile, industriale, bancaria di un mercante della seconda metà del Trecento. La sua residenza di campagna fu invece la Villa del Palco, anche questa da lui commissionata.