REDAZIONE PRATO

La maturità è amara. Diminuiscono i 100. E stavolta spuntano anche le polemiche

Nel mirino la prova di matematica allo scientifico, al Marconi nessuno col massimo dei voti. Il preside: "Troppa rigidità". La mappa delle scuole.

La maturità è amara. Diminuiscono i 100. E stavolta spuntano anche le polemiche

Ci sono i super bravi e ci sono i bravi. Ci sono quelli penalizzati dalla seconda prova di matematica che ha tirato giù la votazione finale, come al Gramsci-Keynes, e ci sono anche i bocciati che hanno fatto male l’orale, come al Dagomari. Ci sono scuole dove le commissioni hanno picchiato più duro, come al Marconi, a digiuno di 100 negli indirizzi principali: il più bravo, premiato con la borsa di studio del Rotary, si è fermato a 98. È ormai alle spalle il rito dei fiori all’uscita e delle bottiglie di spumante stappate sul marciapiede: gli ultimi tabelloni sono usciti ieri al liceo Livi-Brunelleschi. Quest’anno la maturità dei pratesi è stata un po’ sotto tono, ma in realtà l’effetto deriva dai voti ‘gonfiati’ negli anni della pandemia, senza dimenticare l’onda lunga del Covid che aveva costretto i ragazzi a casa nel biennio. E poi, si sa, non è certo un numero a misurare il valore di un giovane che si affaccia alla vita adulta. Per fortuna non mancano sorprese che fanno andare in controtendenza realtà come il Cicognini-Rodari che ha fatto il pieno di eccellenze.

Il nostro viaggio inizia dai licei. Al Copernico il traguardo più alto è per 18 centisti, di cui cinque con la lode: l’anno scorso le commissioni furono più generose e fecero fioccare 27 cento. Al Gramsci-Keynes il verdetto finale premia il liceo sportivo con due 100 e lode ma, per dirla con il preside Stefano Pollini, "soprattutto allo scientifico una criticità è stata la seconda prova di matematica". Zero lodi all’istituto Datini dove però ce l’hanno fatta in otto a portare a casa il 100 (l’anno scorso furono tre). Secondo il vicepreside Riccardo Gobbi, "è andata meglio perché la nuova maturità dei professionali è più rodata". E se il bollettino del Dagomari registra qualche bocciatura, "che può capitare" per dirla con la preside Claudia Del Pace, il Buzzi si conferma come una scuola impegnativa: su 372 diplomati, la palma del 100 è andata solo a 24 alunni, di cui due con la lode.

In casa Cicognini-Rodari brillano i diplomati del classico: su 70, otto hanno chiuso il ciclo scolastico con 100 e quattro con la lode. Altri otto i centisti diplomati al liceo musicale e scienze umane. Exploit di 100 e lode al liceo classico europeo, considerato il più difficile al Convitto Cicognini: molti varcheranno la soglia di Luiss e Bocconi. Quota 100 anche per 22 diplomati del liceo Livi (di cui quattro con lode) e per 12 del Brunelleschi (artistico), più del 2023.

"Questo perché sono aumentate le classi", sottolinea la preside Mariagrazia Ciambellotti. Anche qui qualche malumore c’è stato sulla prova di matematica allo scientifico tradizionale. Un po’ amareggiato Paolo Cipriani, preside del Marconi: qui il 100 ha premiato solo due diplomati dell’indirizzo grafico, lasciando a bocca asciutta gli altri indirizzi dove tanti si sono fermati a 95 e 98. "Meritavano di più: si rileva una certa rigidità delle commissioni presiedute da docenti". Tanti complimenti dalla commissione sono arrivati alla quinta del Conservatorio San Niccolò, dove il bilancio di questa maturità è di un 100 e tanti sopra il 90. "I commissari – sottolinea la preside Mariella Carlotti – si sono complimentati per la passione e per la personalizzazione dell’esperienza di studio fatta dagli studenti".

Maria Lardara