
"Siamo pronti ad investire circa 200mila euro per migliorare il nostro impianto e rendere un servizio migliore a tutti i tesserati e al quartiere. Ma i tempi della burocrazia italiana rischiano di far saltare tutto. Non sappiamo cosa fare". Non è una polemica, ma un appello all’amministrazione comunale quello lanciato da Alessandro Nerini, Emiliano Dondini, Federico Villani e Paolo Cavalieri, quattro imprenditori che fanno tutti parte del consiglio di amministrazione del Maliseti Seano e che sono anche gli stessi che nel recente passato si sono fatti garanti di fronte al tribunale per far omologare la proposta di accordo di composizione della crisi da sovraindebitamento, salvando di fatto la società lo scorso gennaio e permettendole di tornare a programmare il futuro. Un futuro che passa, necessariamente, anche dalla realizzazione di una club house, con bar pizzeria e servizi igienici, che darebbe nuovo respiro ai colori amaranto-gialloverdi.
Il progetto però si è impantanato nelle lungaggini della burocrazia (manca la convenzione con il Comune, proprietario dell’impianto) e da qui arriva la richiesta di aiuto alla politica da parte degli imprenditori e del Maliseti Seano, che spera di realizzare i nuovi locali per la fine della prossima stagione. "Siamo capitati in mezzo ad un cataclisma. L’emergenza coronavirus ha allungato terribilmente i tempi, ma chiediamo di velocizzare il più possibile. Il Comune si è sempre mostrato disponibile, non c’è nessuna polemica – spiegano i quattro imprenditori –. Non possiamo permetterci però di fare altre due stagioni senza un bar e con un bagno chimico. Siamo pronti ad investire sul campo sportivo comunale e anche ad assumere nuovo personale una volta che il bar pizzeria sarà concluso. Si parla di 150 metri quadrati di struttura, quindi serviranno sicuramente degli addetti e per noi è anche importante poter dare speranza al quartiere. Fateci partire con i lavori". Il primo progetto di restyling al "Comunale" di via Caduti senza croce risale addirittura al 2015. Era un progetto faraonico, da 300 metri quadrati, ma con una valutazione economica errata e calcolata con un eccessivo ribasso per la struttura immaginata. Fu rimodulato già nel dicembre del 2016, ma i sopraggiunti problemi economici del Maliseti Seano avevano fatto ulteriormente slittare la realizzazione del progetto. Ora Maliseti è pronta: aspetta soltanto di poter posare la prima pietra. "Per noi è fondamentale avere una struttura che sia all’altezza della società – spiega il direttore generale Simone Bardazzi – Chiediamo di fare il possibile per accelerare al massimo i tempi".
Leonardo Montaleni