Prato scuola di accoglienza. Tanto da meritare l’arrivo di una delegazione europea, composta da rappresentanti di Bruxelles e dei ministeri di Italia, Austria e Grecia per confrontarsi sulle politiche di inclusione. La visita si è aperta con l’accoglienza del sindaco Matteo Biffoni e dell’assessore all’Immigrazione Simone Mangani in salone consiliare: "Vi diamo il benvenuto con gratitudine e orgoglio", ha esordito il sindaco rivolgendosi alla delegazione. "Prato è un porto di terra che fin dal dopoguerra ha visto flussi di arrivi, prima dal resto della Toscana e dell’Italia, poi dal resto del mondo. A questi fenomeni la città ha risposto con politiche innovative di integrazione. Negli ultimi vent’anni ha aderito a progetti nazionali, come Sprar e Sai, e ha sviluppato progetti tagliati sulle necessità e le dinamiche di una realtà industriale come la nostra". Il Comune di Prato è capofila nel progetto Sai (ex Sprar) e lo coordina in tutta la provincia, con gli altri sei comuni del territorio. E’ anche dentro il progetto Satis (Sistema antitratta toscano interventi sociali) e presso il servizio immigrazione ha aperto uno sportello in cui fornisce le informazioni ai richiedenti asilo e alle vittime di sfruttamento che richiedono aiuto e protezione internazionale. Il Comune da oltre dieci anni gestisce anche servizi di mediazione, apprendimento della lingua italiana e facilitazione linguistica in tutte le scuole di competenza comunale. Importanti e innovativi i progetti di inserimento lavorativo: "Il primo dicembre 2021 è stato rinnovato un protocollo in tema di sfruttamento lavorativo che coinvolge la Procura della Repubblica, la Regione, i sindacati, l’università di Firenze e la Asl", ha ricordato l’assessore Mangani. "Infine, pochi giorni fa è stato avviato il progetto ’Cenciaioli si diventa’ per l’inserimento lavorativo di richiedenti asilo e vittime di sfruttamento nelle aziende tessili del territorio". Presenti ieri mattina anche l’assessore regionale Alessandra Nardini, il direttore generale Immigrazione e politiche di integrazione Ministero del Lavoro Tatiana Esposito e Giovanni Di Dio di Anpal Servizi. Dopo l’avvio dei lavori è stato illustrato lo status quo dell’immigrazione a Prato, da cui è emerso che i cittadini stranieri residenti sono 44.507, a fronte di una popolazione di 194.312 persone, ovvero il 22,9%. Numeri che confermano Prato come la provincia italiana con la maggior incidenza di stranieri rispetto agli autoctoni. Degli stranieri che vivono a Prato 27.829 sono di nazionalità cinese, (62%). Prato è inoltre la provincia d’Italia con il maggior numero di studenti stranieri (28%), ovvero 10.823. Di questi iPratol 56,4% è cinese.
CronacaLa città dei 44.000 stranieri ora fa lezioni di accoglienza