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La bufera sui Gigli "Vergognoso slogan sulla Liberazione"

Duro attacco della Cgil per i manifesti che invitano allo shopping il 25 aprile. La replica: "Solo un’occasione di festa e libertà".

La bufera sui Gigli "Vergognoso slogan sulla Liberazione"

"I Gigli" aperti il 25 aprile. Di più, "Lo shopping è una liberazione". Apriti cielo. I sindacati all’attacco del centro commerciale per la campagna promozionale sull’apertura nel giorno della festa e in particolare per lo slogan che lega la Liberazione allo shopping. Il segretario della Filcams Cgil Firenze Maurizio Magi ha scritto una lettera aperta, con diffida, al direttore del centro commerciale di Campi Bisenzio e una anche al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, per metterlo a conoscenza dello slogan "come garante della Repubblica" visto che è "intollerabile", secondo il sindacato, "relativizzare il valore della libertà dal nazifascismo e dai regimi totalitari e autoritari inscritto nel 25 aprile".

Nella lettera al direttore del centro commerciale Magi scrive: "Riteniamo questa scelta vergognosa poiché lo shopping non è certo “liberazione”, non avendo niente a che fare con la libertà dal nazifascismo e dai regimi totalitari ed autoritari. I valori su cui si fonda la nostra Costituzione non possono essere relativizzati, veicolando un messaggio così distorto rispetto al giusto e dovuto ricordo di quel passaggio storico fondamentale per la libertà di tutti noi".

La Cgil chiede di "rimuovere" gli slogan "per ridare così dignità alla parola e al senso Liberazione". Poi l’altro tema che sta a cuore ai sindacati: "Il 25 aprile, come nelle altre festività, il centro commerciale dovrebbe rimanere chiuso per onorare non già lo shopping ma i valori della Liberazione, oltre che le condizioni di vita e di lavoro di chi è costretto al lavoro".

Non è mancata la replica del centro commerciale, anche in questo caso affidata ad un a nota: "Crediamo, ci abbiamo sempre creduto, ai valori fondativi della nostra Costituzione – scrivono dai Gigli – La liberazione, per noi, è occasione di festa per la libertà. Proprio con questo approccio e con la leggerezza di chi non nessuna retro-lettura abbiamo abbinato il concetto dello shopping. Niente più, niente altro. Possiamo accettare di non essere stati compresi, non di essere considerati altro che non siamo. W la liberazione".

re.po.