REDAZIONE PRATO

La battaglia del salario minimo "Stipendi migliori per 830 oss"

Gli operatori di base socio sanitari potrebbero guadagnare dai 16 ai 58 euro mensili in più. Sandro Malucchi (Fp Cgil): "Il lavoro povero è anche nell’assistenza alle persone con disagi".

"Il salario minimo potrebbe premiare le lavoratrici e i lavoratori dei servizi alla persona. E a Prato se ne contano ben 830". A sostenerlo è Sandro Malucchi, segretario generale della funzione pubblica Cgil di Prato, che accoglie con moderata e cauta soddisfazione sul fatto che il confronto parlamentare sull’introduzione del salario minimo slitterà a settembre a seguito della decisione della maggioranza di non affossare la proposta di legge elaborata delle minoranze parlamentari.

"Con questa manovra – prosegue il sindacalista – gli 830 operatori di base dei servizi socio sanitari pratesi guadagnerebbero dai 16 euro ai 58 euro mensili in più di adesso". E ricorda che "il lavoro povero è anche nei settori dell’assistenza alla persona con disagio". L’introduzione del salario minimo andrebbe a sostenere p il lavoro al femminile. Infatti, "si parla essenzialmente di lavoratrici poiché il settore è sostenuto dal lavoro tendenzialmente femminile. Gli 830 operatori della provincia pratese hanno un salario orario inferiore ai 9 euro della proposta di legge. Di questo personale ben 450 sono le operatrici socio sanitarie o addette all’assistenza di base nelle rsa". Operatori che si occupano "dell’assistenza e cura socio sanitaria di circa 850 anziani non autosufficienti con un alto livello di gravità e guadagnano, al lordo delle ritenute previdenziali e della tassazione Irpef, 8,9 euro ovvero 10 centesimi meno dei 9 euro orari del disegno di legge sul salario minimo. Una cifra non particolarmente consistente: 16,5 euro al mese per un totale di circolante nel territorio pratese di oltre 100.000 euro". Malucchi, poi, analizza le condizioni delle 150 assistenti domiciliari che accudiscono l’anziano a casa propria: "Dal trattamento minimo tabellare relativo al salario minimo, guadagnerebbero 35 centesimi orari lordi in più per 58 euro mensili, una cifra che corrisponde, secondo Istat, al 10% della spesa alimentare mensile per una famiglia composta da due persone".

Infine, uno sguardo sui restanti 230 operatori sociali assegnati nei servizi dei trasporti sociali, per i servizi ai minori e per la diversa abilità: "Questi ultimi trarranno giovamento dipendentemente dalla qualifica con cui prestano servizio: maggior beneficio sarà tratto dai livelli più bassi dei contratti collettivi di Uneba, applicato nelle strutture la cui proprietà è di enti o congregazioni religiose, e delle cooperative sociali". "La misura del salario minimo prospettato nel disegno di legge è un miglioramento delle condizioni economiche per almeno il 50% degli addetti ai servizi socio sanitari tra cui non figurano fisioterapisti, educatori professionali ed infermieri con retribuzioni orarie di poco superiori ai 9 euro".