Incubo Santa Caterina: i contagiati sono 124 Ora tutti gli anziani hanno il virus (tranne uno)

Nella struttura di via San Vincenzo, la prima in cui è arrivato il vaccino, risultano positivi 102 ospiti su 103 e 22 operatori sanitari. . Trentanove ospiti avevano ricevuto la prima dose di siero. Morello (Asl): "Proprio per questo potrebbero reagire meglio"

di Sara Bessi

Si allarga il focolaio dei contagi alla Rsa Santa Caterina. Dai 46 positivi scoperti domenica scorsa, ieri siamo arrivati a 102 anziani colpiti dal virus su 103 ospiti presenti all’interno della struttura. Ma non basta, perché il Covid non sta risparmiando nemmeno gli operatori: sono 22 su 90 quelli infettati. Il totale fa 124 contagiati fra ospiti e dipendenti. "Con un solo negativo e due a bassa carica virale fra i 103 ospiti, adesso siamo costretti a trasformare la rsa in struttura Covid in applicazione delle disposizioni dell’ordinanza regionale sulla gestione dei focolai nelle residenze per anziani", dice Paolo Morello Marchese, direttore generale dell’Asl Toscana Centro. Che annuncia l’intenzione di non effettuare alcun trasferimento in altre strutture degli anziani risultati contagiati. Resteranno tutti in via San Vincenzo tranne, naturalmente, quello che per ora sembra essersi salvato. Sta di fatto che dal 6 gennaio ad oggi, da quando un operatore è risultato positivo , la rsa è caduta per la prima volta - da quando l’epidemia è arrivata anche Prato - nell’incubo del focolaio che si è esteso fino ai risultati di ieri. "Gli anziani sono quasi tutti paucisintomatici, eccetto sette o otto di loro che presentano sintomi influenzali, ma non gravi", dice Vladimiro D’Agostino della cooperativa Sarah che gestisce la struttura.

La particolarità, come emerso nei giorni scorsi, è che il 30 dicembre 39 di questi anziani erano stati vaccinati dalla equipe Usca con la prima dose del siero Pfizer Biontech. Ma il vaccino non ha avuto tempo di dispiegare i propri effetti. "Penso - dice Morello - che gli ospiti vaccinati e poi risultati positivi siano soggetti che già avevano in incubazione la malattia al momento della somministrazione". E aggiunge: "Non esiste alcun rapporto tra somministrazione del vaccino e positività. Piuttosto, ci aspettiamo in coloro che sono stati vaccinati con la prima dose, un possibile incremento delle difese immunitarie con una maggiore risposta di contrasto al virus. È possibile che gli effetti positivi del vaccino si manifestino con una maggiore velocità di produzione anticorpale e quindi una riduzione dei sintomi. In effetti al momento fra i contagiati non abbiamo nessuno degli ospiti che necessita di essere trasferito al momento in ospedale", aggiunge Morello.

La rsa Santa Caterina è stata presa in carico immediatamente dall’Asl Toscana Centro e dalla Società della salute dopo la scoperta dei primi 46 anziani ospiti e dei 22 operatori positivi al coronavirus. "Ci possiamo concentrare su questa struttura perché al momento, per fortuna, non ci sono altri casi nelle rsa del territorio", commenta Lorena Paganelli, direttrice della Società della Salute. "E’ già stata attivata la procedura di monitoraggio e di controllo con i profesionisti del gruppo interdisciplinare ospedale-territorio". L’azienda sanitaria ha messo a disposizione più personale per la struttura, che vede a casa in quarantena 22 operatori. "Abbiamo fornito personale, mettendo a disposizione una caposala per organizzare la gestione dei pazienti positivi, con l’obiettivo di usare bene i dispositivi di protezione individuale", prosegue Morello. "Per una settimana abbiamo inviato anche due infermieri diurni a supporto dell’organizzazione della cooperativa per gli aspetti gestionali".

I test per il Covid-19 utilizzati nelle rsa sono di terza generazione, assai più precisi di quelli rapidi conosciuti fino ad oggi. "Sono i test Fujirebio ad alta risposta. In generale quando andiamo a vaccinare nelle rsa la dose non viene somministrata a chi ha avuto la malattia". Su quello che andrà fatto fra 21 giorni - ossia procedere o meno con la seconda dose di vaccino sui 39 anziani oggi positivi che dovrebbe effettuare il richiamo - l’Asl deciderà come procedere consultandosi con i virologi.