
Inceneritore di Montale. Il futuro in tre proposte. Tra ammodernamento e riconversione
Per l’inceneritore di Montale la parola più usata in questi giorni è "revamping" o ammodernamento secondo le nuove tecnologie. Due delle tre proposte sul futuro da dare all’impianto presentate al Cis spa, la società proprietaria dell’impianto di cui sono soci i tre comuni di Montale, Agliana e Quarrata, riguardano appunto un "ammodernamento" del termovalorizzatore, mentre solo una proposta mira ad una riconversione in un impianto di smaltimento dei fanghi civili. Le tre proposte sono arrivate in seguito ad un avviso pubblico emesso dal Cis spa nell’aprile scorso per individuare soggetti disponibili a "riconvertire eo ammodernare" l’impianto di Montale e anche ad assumersene la gestione. Una delle proposte di ammodernamento è stata presentata dalla società Ladurner di Bolzano, che gestisce da anni l’attuale termovalorizzatore, la seconda da un’Ati composta da Alia e da Hera Ambiente, l’azienda che gestisce i termovalorizzatore di Bologna, Ferrara e Forlì, oltre a molti altri impianti ed ha realizzato il "revamping" di quello di Trieste. L’unica proposta di riconversione in un impianto per i fanghi civili, che comunque utilizzerebbe sempre un processo di combustione ad alte temperature, viene da Iren spa, una grossa multiutility che ha curato tra l’altro la ristrutturazione dell’impianto di Scarlino.
Ora le tre proposte saranno presentate nelle commissioni consiliari ambiente dei tre Comuni, saranno oggetto di un percorso partecipativo che coinvolga anche la cittadinanza dei tre comuni e saranno esaminate per la scelta finale dall’assemblea dei soci del Cis spa, formata dai tre sindaci di Montale Ferdinando Betti (centrosinistra), di Agliana Luca Benesperi (centrodestra) e Quarrata Gabriele Romiti (centrodestra).
In sostanza al centro della discussione c’è ora la prospettiva di ridare al termovalorizzatore una nuova vita, mentre fino a poco tempo fa gli atti dei consigli comunali e le dichiarazioni degli amministratori avevano sempre parlato di "chiusura e riconversione". Tra i diversi documenti che esprimevano la volontà dei tre comuni di chiudere l’inceneritore il più netto ed esplicito è una delibera del consiglio comunale di Montale del novembre del 2018 che affermava la volontà di chiusura dell’impianto entro il 2023. Anche l’ex assessora regionale all’ambiente Federica Fratoni si era espressa per rispettare la volontà dei tre comuni di chiudere l’impianto e così anche l’attuale assessora all’ambiente Monia Monni, da noi intervistata durante la festa regionale dell’Unità a Santomato. Ma in una riunione dell’ottobre 2022 tra l’assessora Monni e i tre sindaci della piana il termine per la chiusura fu spostato alla fine del 2024.
Nel Piano Regionale dei rifiuti appena adottato dal consiglio regionale si trova sull’inceneritore di Montale solo questa frase "il contratto di servizio per la gestione dell’impianto scadrà nel dicembre 2024". In sostanza la decisione è demandata ai sindaci proprietari dell’impianto e alle comunità della piana che dovranno scegliere tra le tre proposte presentate al Cis, due delle quali vanno verso un aggiornamento tecnologico del termovalorizzatore, un revamping appunto.
Giacomo Bini