REDAZIONE PRATO

"In molti si stanno informando Ma qualcuno è all’oscuro di tutto"

Massimo Spinelli racconta come siano ancora in tanti a ignorare il passaggio al nuovo digitale

"Forse non sarà un passaggio epocale come quello avvenuto dieci anni fa con l’addio all’analogico e l’arrivo del digitale, ma quello che ci apprestiamo a vivere sarà un grandissimo cambiamento che interesserà l’Italia intera. In tanti stanno già prendendo informazioni, ma c’è ancora qualcuno all’oscuro di tutto". E’ l’allarme lanciato da Massimo Spinelli, antennista ed esperto di impianti di telecomunicazioni audio-video di Cna Toscana Centro, che racconta come ci siano ancora tante persone che non sono a conoscenza del prossimo passaggio al digitale terrestre di seconda generazione.

"La prima fase della transizione prevede il cambio di codifica da Mpeg2 a Mpeg4 – prosegue Spinelli –. Questo significa che chi attualmente non vede in canali in alta definizione (quelli in hd per intendersi, ndr), inizierà ad avere dei problemi. Mi riferisco a tutti coloro che hanno comprato un televisore prima del gennaio 2017. Poi ci sono le tv acquistate successivamente a questa data: anche queste vanno controllate, perché c’è il rischio che apparecchi non conformi siano continuati a circolare lo stesso, con tutti i problemi che ne derivano". Spinelli poi fa il punto sulle fasi successive dello switch-off che caratterizzeranno tutte le regioni d’Italia.

"La seconda fase invece prevede il passaggio vero e proprio al digitale terrestre di seconda generazione con codifica Hevc – spiega -. Per questo switch non cambierà nulla solo per gli apparecchi acquistati dopo il dicembre 2018. Se sintonizzandosi sui canali 100 e 200 apparirà la scritta ‘Test Hevc Main10’ allora l’apparecchio è pronto per il nuovo standard, altrimenti sarà necessario sostituirlo con una nuova tv, oppure si dovrà acquistare un decoder".

Per quanto riguarda la spesa per l’acquisto di un nuovo decoder "ce ne sono di tutti i tipi: da quelli con cavo Scart a quelli con cavo Hdmi, con un costo che va dai 40 euro in su in base al modello scelto – aggiunge l’antennista di Cna Toscana Centro -. A differenza dell’acquisto di una nuova televisione non si tratta di un’operazione particolarmente costosa, anche se va tenuta in considerazione la scomodità del doppio telecomando. Ne servirà infatti uno per la televisione e un altro per il decoder". L’introduzione del digitale terrestre di seconda generazione garantirà agli italiani di potere guardare le trasmissioni televisive con un’ottima qualità, ma al tempo stesso cambieranno le frequenze di trasmissione dei canali. "Con il 4G furono tolti i canali dal 61 al 69, adesso con il 5G sarà la volta di quelli dal 49 al 60 – conclude Spinelli –. Gli spazi si ridurranno e le frequenze cambieranno di conseguenza, in maniera graduale. Sarà dunque necessario effettuare più volte la sintonizzazione della televisione per ritrovare i canali che cambieranno collocazione".