
Il sudoku delle aule Superiori senza spazi è caccia alle succursali Ma i presidi sono stufi
Inizia la primavera, si avvicina la fine della scuola e per Prato è il momento di iniziare a fare i conti con gli spazi delle superiori. In questi giorni la Provincia è in attesa di conoscere dall’Ufficio scolastico provinciale il numero esatto delle classi che saranno formate a settembre per dare una destinazione precisa e soprattutto un banco a tutti gli studenti pratesi. Il problema come è noto riguarda le superiori, alla perenne ricerca di aule.
La scuola di legno in via Reggiana non potrà essere la soluzione come sperato l’anno scorso: i ritardi nel cantiere hanno fatto slittare l’inaugurazione delle dieci nuove classi che sarebbero state una manna dal cielo per Prato. Se tutto andrà come sperato potranno accogliere studenti, e quindi alleggerire le situazioni più critiche, soltanto da gennaio 2024. Dai primi calcoli della Provincia il numero di aule non dovrebbe variare di molto rispetto allo scorso anno e quindi lo scenario quasi certamente ricalcherà quello dello scorso settembre. Non proprio l’ideale per scuole come il Livi-Brunelleschi diviso su sei sedi. Per capire le difficoltà basta pensare che per redigere l’orario e la collocazione esatta delle sezioni serve oltre un mese di tempo. Incastri e sudoku per evitare che i docenti trascorrano le ore, invece che a fare lezione, in auto per trasferirsi da una succursale all’altra. Oltre che tempo è anche uno spreco di risorse e denaro: materiale per i laboratori che deve essere triplicato, più abbonamenti per le connessioni internet che per i magri bilanci delle scuole non sono cosa da poco. Pare che la soluzione non ci sia. Anche il Marconi avrà gli studenti dislocati su più sedi così come il Dagomari, che a causa dei lavori in corso migrerà in piazza Duomo. Pure il Gramsci inizia ad avere problemi di spazio. Un gioco di carte che rischia alla lunga di allontanare iscritti e nuove iscrizioni. In Provincia si è aperto anche il dibattito se sia necessario redistribuire i vari plessi: ci sono scuole con pochi ragazzi e piani vuoti e scuole con troppi iscritti dislocate in più sedi.
"Quasi sicuramente gli studenti saranno sistemati nelle succursali che sono già nella disponibilità della Provincia come Marconcino, Rodarino e via delle Fonti", spiega il presidente della Provincia Simone Calamai che nei prossimi giorni incontrerà di dirigenti delle superiori.
Sempre in tema di scuole è stata pubblicata sul sito web del Comune la gara d’appalto per la realizzazione del nuovo complesso scolastico Pier Cironi con la secondaria di primo grado, la primaria e la palestra, finanziato con 10,5 milioni dei fondi Pnrr. Il progetto nasce per l’inadeguatezza dell’attuale plesso, non conforme alla normativa vigente in materia di adeguamento sismico. Il nuovo edificio sarà situato nell’attuale giardino scolastico posto posteriormente a viale della Repubblica.
Silvia Bini