REDAZIONE PRATO

Il saluto dei vigili del fuoco al collega che va in pensione

Il caporeparto Gensini salutato con lo schieramento di mezzi a sirene spiegate

Il saluto dei colleghi

Prato, 30 aprile 2021 - Ultimo giorno di lavoro per il caporeparto Massimo Gensini, che questa mattina è stato salutato dai propri colleghi con il consueto schieramento di mezzi a sirene spiegate.

Il capo reparto Gensini ha iniziato la sua attività nel Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco nel 1980 svolgendo il servizio di leva come vigile volontario ausiliario partecipando all’87° corso a Firenze. È stato definitivamente assunto nel ruolo permanente del Corpo Nazionale il 10 luglio 1985 e assegnato al Comando di Novara dove ha prestato servizio fino al trasferimento al Comando di Firenze nel 1986.

Trasferito al Comando di Prato il 12 aprile 1997, a seguito della promozione a Capo Squadra viene assegnato al Comando di Arezzo fino a dicembre 1999; rientra definitivamente al Comando di Prato dal 12 dicembre 2000, dove presterà servizio per il resto della sua carriera, raggiungendo la qualifica di capo reparto. Ha partecipato, con alto senso di appartenenza al Corpo e spirito di collaborazione, a numerose emergenze sia a livello locale che in ambito regionale e nazionale. Tra le più rilevanti, la partecipazione alle operazioni di soccorso della nave Costa Concordia, i terremoti dell’Irpinia 1980 dell’Umbria e Marche 1997, del Molise nel 2002, dell’Abruzzo nel 2009, del centro Italia del 2016,e le alluvioni di Campi Bisenzio 1991, Poggio a Caiano 1992, Santa Croce sull’Arno – San Miniato 1993, Cardoso 1996.

Il caporeparto Gensini ha concluso la carriera rivestendo con serietà e integra onestà, l’incarico di capo autorimessa provinciale. Disponibile a risolvere qualsiasi problema improvviso degli automezzi, lo abbiamo rintracciato sovente nei giorni di riposo e anche durante i periodi di vacanza, ma non ha mai fatto mancare ai colleghi una risposta e una soluzione. A Gensini vanno gli auguri più sinceri della comandante Maria Francesca Conti e di tutti i colleghi del comando di Prato, per una nuova e serena pagina della sua vita, con la speranza di poterlo riaccogliere spesso in caserma, che è stata la sua seconda casa per tanti anni.