SILVIA BINI
Cronaca

Il regalo del falegname che ama la sua città "Restaurerò la vecchia porta Mercatale"

Ogni anta è alta quasi 7 metri e pesa 11 tonnellate: gru all’opera di notte per smontarle. Poi il lavoro di recupero che durerà mesi

di Silvia Bini

Un regalo di compleanno davvero speciale. Per festeggiare i suoi primi 50 anni Paolo Bottari voleva qualcosa di speciale. E questo ha deciso di regalare alla città: il restauro dell’antica porta Mercatale, l’ultima rimasta a protezione della cinta muraria. Gioiello di valore inestimabile del 1600, ma da tempo caduto nel dimenticatoio. "Cosa potevo mai regalarmi meglio di questo?", chiede Bottari sorridendo. Vuole che entro aprile sia tutto pronto per fare partire il maxi restauro destinato a restare nella storia. Sarà per la mancanza di risorse o di attenzione, fatto sta che da 240 anni nessuno aveva più provveduto alla manutenzione di quella porta. Fortuna ha voluto che quel castagno scelto per scolpire la porta nel legno fosse tanto resistente da superare indenne la Prima e la Seconda guerra mondiale, e poi temporali, alluvioni e bombe d’acqua oltre alle insidie dello smog. Nonostante lo stato di conservazione sia ancora buono, il lavoro da fare è molto e la porta con la sua imponenza non può certo essere maneggiata con banalità. Basta pensare che per staccarla dai cardini sarà necessario chiudere piazza Mercatale alle auto e fare intervenire di notte una gru e un camion per portare a destinazione sia le ante del portone sia la terza porta a saracinesca sulla quale probabilmente solo pochi pratesi hanno finora posto attenzione, ma che si trova in piazza Mercatale da quasi 500 anni . Ogni anta pesa oltre 11 tonnellate ed è alta 6,75 metri. Sarà dunque una bella impresa smontarle dalla loro collocazione naturale per trasferirle all’ex Fabbricone, all’interno di un magazzino messo a disposizione dalla famiglia Balli, che Bottari da giorni sta allestendo per poi iniziare a lavorare. Sono già 200 le prenotazioni arrivate dall’Olanda da cittadini interessati all’arte del restauro di un bene tanto pregiato quanto antico. "L’idea è quella di creare un vero e proprio museo per celebrare Prato e le sue bellezze artistiche", dice l’artigiano ispirandosi a Firenze dove il recupero della porta del battistero attirò un milione e 700.000 visitatori. Maestro falegname insieme al fratello Alessandro che lo aiuterà in questa impresa, Paolo Bottari l’arte del restauro l’ha impara da bambino. Poco più che adolescente ha iniziato a lavorare nel negozio aperto nel 1934 dal nonno Aligi alla Castellina. Ora ha deciso di restituire a Prato un po’ di quel suo sapere.

Si tratta di un intervento delicato che l’artigiano ha deciso di eseguire in maniera rigorosa, senza utilizzare strumenti moderni, ma solo con gli utensili dell’epoca, costruiti con vetro e ferro e che lui custodisce gelosamente in negozio. Un omaggio all’arte. L’idea è quella di eseguire un restauro collettivo, nel senso che chiunque potrà andare a vedere sia la porta smontata che lo svolgimento dell’intervento. Il capannone proprio in questi giorni verrà allestito grazie ad una serie di interventi, a cominciare da un dipinto che sarà eseguito sulla facciata dell’immobile e che raffigurerà il tradizionale cavaliere pratese armato di lancia insieme ad una serie di pannelli con foto d’epoca che saranno sistemati all’interno del magazzino. Un omaggio alla città in questo periodo così difficile, come simbolo di buon auspicio.