REDAZIONE PRATO

Il pusher è già libero. Solo obbligo di firma ma non la domenica. Aveva ingoiato ovuli

Lo spacciatore è stato fermato alla Stazione dai carabinieri. Due giorni su un letto in ospedale in attesa di espellere la cocaina.

Il pusher è già libero. Solo obbligo di firma ma non la domenica. Aveva ingoiato ovuli

Spacciatore, plurirecidivo, ma libero. Libero di tornare nelle piazze della città a vendere droga, consapevole del fatto che tanto se lo ribeccano al massimo si fa qualche giorno nelle camere di sicurezza della caserma dei carabinieri o della Questura. Oppure, come successo questa volta, sta un paio di giorni in ospedale a occupare un posto letto, che a volte non c’è per pazienti che presentano patologie, in attesa di espellere gli ovuli ingoiati. E’ quello che accaduto a un nigeriano di 32 anni, con precedenti specifici, fermato dai carabinieri e arrestato per detenzione di droga ai fini di spaccio. A parte la girata in ospedale e in caserma, è libero. L’unica scocciatura per lui? Doversi presentare tutti i giorni in caserma (tranne la domenica, forse si deve riposare). E’ quanto ha deciso il gip al termine dell’udienza di convalida del fermo eseguito dai carabinieri della Compagnia di Prato nei giorni scorsi. Il giudice ha stabilito per lo spacciatore il solo obbligo di presentazione alla pg. Come se fare la girata in caserma lo faccia desistere dal tornare a spacciare.

Il pusher è stato bloccato dai carabinieri – durante un servizio svolto con l’ausilio della compagna di Intervento Operativo del 6° Battaglione Toscana – in piazza della Stazione. Lo straniero era nei pressi di un chiosco, ritrovo abituale di senzatetto e tossicodipendenti. Due pattuglie, mentre stavano controllando alcune persone, hanno notato il suo atteggiamento sospetto ma quando lo hanno avvicinato, il nigeriano ha reagito in modo violento ingaggiando una colluttazione con i militari nel tentativo di fuggire. E’ stato immobilizzato. Aveva con sé un piccolo quantitativo di hashish, anche se i carabinieri lo avevano visto ingoiare qualcosa nella fase concitata del fermo. L’ipotesi ha trovato conferma nelle analisi strumentali eseguite in ospedale dove è stato tenuto in osservazione fino all’espulsione di cinque ovuli di cocaina. E’ stato arrestato e immediatamente liberato dal giudice senza nemmeno vedere il carcere.

E’ costato però soldi e fatica (sprecati). L’impegno dei carabinieri per prenderlo, il costo delle analisi e i giorni di degenza, piantonato, in ospedale. Tutto per tornare a fare quello che ha sempre fatto: spacciare.

L.N.