Il progetto di Google. Intelligenza artificiale per tessile e moda: "Ecco come cambiare"

Al mercato di via Giordano lezioni e corsi per avvicinare alla tecnologia. Nello spazio interattivo gli imprenditori hanni potuto provare. le applicazioni dell’IA a varie fasi della lavorazione dei prodotti.

Il progetto di Google. Intelligenza artificiale per  tessile e  moda: "Ecco come  cambiare"

Il progetto di Google. Intelligenza artificiale per tessile e moda: "Ecco come cambiare"

L’Intelligenza artificiale come acceleratore ed agevolatore per la crescita del distretto tessile con la sua filiera fatta di una miriade di piccole medie imprese. Uno strumento alla portata (anche delle tasche) di tutti messo a punto da Google, che fino a domani si potrà scoprire al mercato coperto di via Umberto Giordano. Qui si potrà toccare con mano grazie a cinque applicazioni di IA al mondo del tessile. "IA per il Made in Italy" è il nome del progetto di Google fa conoscere agli imprenditori con installazioni che mostrano alcuni dei casi d’uso concreti con cui l’IA può essere di supporto al settore. Un percorso in cui emerge che non verrà mai meno l’interscambio tra l’operatore in carne ed ossa e la machine learning in grado di assimilare informazioni.

La "G" di Google campeggia su una rocca di filo e fa da sipario ad una delle fasi di lavorazione tessile maggiormente conosciute: il controllo qualità dei tessuti. Un sistema che consente, tramite una telecamera installata nella parte superiore del macchinario, di controllare visivamente il tessuto mentre scorre, segnalando all’operatore eventuali difetti rilevati. Così l’IA può venire in supporto al lavoro delle rammendine (oggi introvabili), velocizzarlo e renderlo ancora più preciso. C’è poi una seconda applicazione e riguarda l’efficientamento energetico, questione molto sentita dalle aziende energivore. A questi due ambiti si aggiunge una terza possibilità e riguarda l’agevolazione nella compilazione delle schede tecniche, utili per i creativi, con l’IA che può agevolare la creazione di schede precompilate sulla base dei modelli digitali dei capi lasciando tempo ai modellisti per attività di maggior valore. Largo poi al marketing nella quarta installazione: in questo caso l’IA aiuta nella produzione di contenuti multilingua e di immagini per un sito e-commerce e per i canali social. Basta una foto del prodotto e poi tocca all’IA semplificare la realizzazione dei materiali stimolando la creatività, ma allo stesso tempo velocizzando il processo. Infine, l’ultimo step è rappresentato dall’ottimizzazione della gestione dei resi: l’IA può ottimizzare tale processo, supportando gli addetti al controllo nella corretta classificazione dei capi in base al problema che presentano e al trattamento necessario per risolverlo.

In questa installazione, viene riprodotto in maniera scenografica un nastro che trasporta alcuni vestiti resi. L’IA, dopo aver scansionato visivamente il capo e aver identificato l’eventuale difetto, lo classifica segnalando all’operatore il tipo di intervento richiesto. Oltre allo spazio interattivo, oggi e domani ci sono sessioni per la formazione e per le consulenze per avvicinarsi ai vantaggi dell’IA (ci sono ancora posti previa registrazione).

"Tutte le applicazioni di IA – afferma Jacopo Allegrini, Director sales retail di Google Italia – possono essere accessibili non solo alle grandi imprese, ma anche alle Pmi. Ciò rappresenta un grande potenziale di cambiamento per le Pmi, anche se solo un piccola percentuale ha una visione strategica al riguardo. Una delle principali barriere è il gap di competenze: il progetto di Google intende offrire strumenti, come consulenze e corsi di formazione, per essere al fianco delle Pmi nel cogliere le opportunità di sviluppo dell’IA". E aggiunge: "Per settore tessile e moda non si poteva che partire da Prato, luogo iconico del settore e con un numero di addetti elevato pari (18mila nel tessile e 23mila nell’abbigliamento, ndr). La tecnologia può servire da acceleratore di produttività, per il risparmio energetico o per la diminuzione di sprechi". C’è un fil rouge nel progetto Google: "All’origine c’è sempre l’input umano con una continua interazione tra operatore e tecnologia" Intanto il futuro è già qui: tra gli imprenditori presenti ieri alla conferenza di Google, Giovanni Santi di Beste in estate attiverà un sistema di IA proprio per il controllo qualità.

Sara Bessi