
Lo conoscono soprattutto per i suoi racconti sui Cappuccetti colorati, rivisitazioni della fiaba senza tempo dei Fratelli Grimm. Ma Bruno Munari è stato un grande artista, designer e pedagogista il cui nome si è legato a Prato negli anni Ottanta e Novanta per l’attività nel dipartimento educazione del Centro Luigi Pecci inaugurato nel 1988. Il Politeama Pratese gli rende omaggio aprendo le sale del Ridotto per un ciclo di laboratori-spettacolo dal titolo "Avanguardie", rivolto ai bambini dai 5 ai 10 anni, inaugurando una nuova collaborazione con Teatro Metropopolare: quattro incontri (sabato 3, 10, 17, 24 settembre dalle 17 alle 18.30) che offrono prospettive inedite al gioco, alla creatività artistica e all’uso del riciclo, secondo la lezione di Munari, che animò personalmente negli spazi del Pecci il progetto "Giocare con l’arte" con il primo laboratorio liberatorio per adulti e bambini trent’anni fa. Primo appuntamento del cartellone Politeama Educational, il ciclo Avanguardie s’inserisce nella programmazione del festival Settembre| Prato è Spettacolo.
"Ci piace molto riaprire il teatro partendo dai bambini e rendere sempre più salda la rete di collaborazioni con le altre realtà culturali del territorio", sottolinea la presidente del Politeama Beatrice Magnolfi. I laboratori saranno guidati da Giulia Aiazzi con la direzione di Livia Gionfrida, attrice e regista teatrale vincitrice del premio Critica A.N.C.T. nel 2018 e fondatrice del Teatro Metropopolare. Ogni incontro è concepito come un percorso d’arte all’interno del quale si succedono narrazione, animazione teatrale, espressione corporea ed emotiva, momenti di condivisione e confronto. Sulla scia di Munari, le bambine e i bambini sperimenteranno così un gioco poetico ed ecologico indispensabile per costruire un futuro differente. Il biglietto per partecipare al singolo laboratorio-spettacolo costa 5 euro per bambini, 8 per gli adulti.
"Il gioco è la ricerca di un nesso fra l’originalità soggettiva e l’accettazione di una regola", diceva Munari: a distanza di trent’anni le sue proposte continuano a essere ricche di spunti e originalità. A tracciarne un ricordo è Teresa Bettarini, segretario generale del Pecci all’epoca in cui operò Munari. "Aveva messo a punto un metodo che consisteva nello sperimentare tecniche ricavate dalle opere d’arte, trasformate in giochi. I bambini potevano scoprire le qualità diverse dei materiali e le diverse forme d’arte, imparavano giocando. I suoi laboratori erano sempre improntati alla leggerezza". La biglietteria è aperta dal martedì al sabato, dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 16 alle 19. Info: www.politeamapratese.it.