REDAZIONE PRATO

"Il paziente ha deciso per la dimissione"

L’Asl replica alla protesta del paziente, pubblicata su La Nazione il 30 giugno, che aveva lamentato di essere rimasto in reparto per dieci giorni senza operazione alla cistifellea. "Il paziente era ricoverato in gastroenterologia al Santo Stefano, diretto dal dottor Giuseppe Ciancio, dal 15 giugno dalle 16.22, inviato da Ama , dopo che era stato dimesso il 31 maggio scorso dall’Obi con diagnosi di colecistite acuta". L’uomo è stato trattato in reparto "con terapia antibiotica con netto miglioramento tanto da divenire asintomatico – sottolinea Ciancio –Durante la degenza ha eseguito Tac addome e visita otorinolaringoiatrica, essendo portatore di tracheostomia. Una volta risolta l’acuzia infiammatoria abbiamo predisposto la valutazione chirurgica per porre il paziente in lista operatoria. Il paziente ha evidenziato, sia al chirurgo che al personale medico di reparto, che avrebbe gradito eseguire la colecistectomia durante il ricovero. Più volte gli è stato spiegato che eseguire la colecistectomia durante il ricovero prevedeva la necessità di eseguire l’intervento nella sala dell’urgenza e che i tempi non erano definibili. Nel tentativo di rispettare le volontà del paziente, pur in assenza di una vera urgenza clinica, il 21 il paziente è stato posto in cogestione con la chirurgia per la colecistectomia. L’accavallarsi di vere urgenze cliniche hanno reso impossibile l’esecuzione dell’intervento sia il 22 che il 23 giugno. Poi il 24 il paziente ha deciso di effettuare dimissione volontaria".