
"Il messaggio che intendiamo mandare ai nostri colleghi ristoratori è quello di cercare di non mollare, anche se il periodo è tremendo. Dobbiamo resistere a questo tsunami, sperando che questi continui aumenti in bolletta si arrestino dai prossimi mesi". Il giovane team di Alterego sta stringendo i denti, causa rincaro energetico. Francesco Astorino, Andrea Gerace e Daniele Corrieri hanno aperto il loro ristorante nell’aprile 2021 sfidando la pandemia. Si sono conosciuti fra i banchi del corso serale alberghiero, hanno avuto un’idea e l’hanno perseguita fino a quando non hanno aperto il loro ristorante in viale della Repubblica. "Siamo stati abituati fin da subito a lottare – spiega Daniele, sommelier – Pensavamo che il peggio fosse passato una volta che le attività sono state riaperte del tutto, ma non potevamo aspettarci un disastro economico del genere. Adesso il mare è davvero in tempesta e c’è il rischio che qualche nave affondi. Anzi, diverse attività sono già state costrette a chiudere". Il motivo è chiaro: le spese folli per l’elettricità e il gas. "Noi per ora ci stiamo salvando grazie a un’intuizione che abbiamo avuto. Quando ancora non si capiva quanto sarebbe stata grave la situazione, ci siamo messi al riparo sottoscrivendo un contratto bloccato, con una tariffa a 10 centesimi. Il problema è che a ottobre questa offerta ci scade e quindi non sappiamo onestamente come fare, al netto di un giro di clienti che è ripreso ad essere soddisfacente". Il che però non basta per garantirsi un futuro. "Assolutamente no. A molti nostri colleghi stanno arrivando bollette quintuplicate, per noi sarebbero costi insostenibili – sottolinea Daniele – Invece che pagare 1500 euro, ci ritroveremmo a sborsarne 7000. Come ce la caveremo? Ad esempio, non possiamo tagliare personale visto che lo staff è composto unicamente da noi tre titolari, anche se avremmo un gran bisogno di una mano. E nemmeno alzare i prezzi del menù rappresenta una soluzione. Se anche li aumentassimo del 50%, non sarebbe sufficiente a pareggiare i costi e non sarebbe nemmeno giusto nei confronti dei nostri clienti, che ci scelgono proprio in base all’ottimo rapporto qualitàprezzo dei nostri prodotti". E quindi? "Ci sono solo due strade per un’attività come la nostra: o le cose cambiano drasticamente o si chiude. A questo punto l’augurio è che gli appelli che il settore sta lanciando non cadano più nel vuoto".
Francesco Bocchini