REDAZIONE PRATO

Il medico radiato torna al lavoro Ma lo riconoscono

Vieri Riccioni sfrutta la sospensione del provvedimento. Era finito nei guai per le finte visite ai pazienti cinesi

Il medico Vieri Riccioni finisce ancora al centro delle cronache e delle polemiche, dopo l’inchiesta del programma Le Iene che nel mese di marzo del 2019 lo aveva ripreso con una telecamera nascosta, nel suo ambulatorio di Prato, mentre aveva atteggiamenti poco corretti nei confronti dei pazienti, molti dei quali cinesi. In pratica il medico fingeva di eseguire esami e test clinici senza che i suoi clienti si accorgessero dell’inganno e riscuotendo indebitamente compensi a nero (fra i 50 e i 60 euro a visita) da pazienti cinesi. Oggi Riccioni non è più qui ed esercita Montagnana, nella Bassa Padovana, in un punto di primo soccorso. Ma qualcuno lo ha riconosciuto e la notizia ha fatto discutere, creando anche qualche imbarazzo all’interno della Asl 6 dei Colli Euganei. Dopo il servizio delle Iene Riccioni era stato radiato dall’Ordine dei medici di Pistoia, competente sul caso perché l’uomo risiedeva a Montecatini, ma il professionista ha presentato un ricorso, che ha sospeso intanto la radiazione, in attesa che il suo caso venga esaminato dalla Commissione centrale per gli esercenti le professioni sanitarie. In attesa del verdetto finale Riccioni può, in maniera legittima, esercitare la professione di medico. L’Asl 6 dei Colli Euganei ha esternalizzato il servizio di pronto intervento affidandolo per un anno a Mst Group, Bmc H24 Assistance e Castel Monte Società Cooperativa Sociale, società che hanno assunto medici e infermieri. Tra questi c’è anche Riccioni. Il caso, una volta venuto fuori, ha fatto discutere. Tanto che il presidente dell’Ordine dei Medici di Padova Domenico Maria Crisarà ha detto: "Il rapporto di fiducia con un medico è fondamentale. Quello del medico, infatti, non è un lavoro tecnico subordinato esclusivamente a esigenze di carattere economico. Il medico entra nella sfera intima della fiducia del suo paziente. La sanità privata che entra nel servizio pubblico non può non tener conto del contesto particolare e appunto delicatissimo in cui va ad operare". "Io faccio le cose in scienza e coscienza — aveva detto Vieri Riccioni ai microfoni delle Iene nel momento in cui scoppiò lo scandalo che lo riguardava — Non prendo in giro nessuno: le mie non sono visite specialistiche ma è un appoggio alla medicina generale. Non chiedo niente ai pazienti, ma se qualcuno vuole dare qualcosa io accetto"