
I laghi venatori in città? Sono una bella opportunità di studio e di esercitazione per fotografi professionisti e appassionati. A Castelnuovo c’è un esempio perfetto, il lago Il Fondaccio.
"Il termine lago venatorio – spiegano Enrico Lunghi e Sofia Amatucci dell’associazione Natural Oasis – può far pensare ad un luogo tetro. E invece è un’area umida, spesso riassettata artificiosamente, a gestione venatoria. La manutenzione di queste aree viene svolta secondo i cicli naturali di prosciugamento dei corpi d’acqua e soprattutto, ancora più importante, non arrecando danno o disturbo alle specie durante il periodo di nidificazione. Si assiste così alla creazione di un ambiente popolato tutto l’anno da una ricca biodiversità. Se così non fosse, nessun uccello migratore si fermerebbe per riposare o rifocillarsi, tantomeno per riprodursi. Altre specie ancora sono diventate residenti stabili".
Da qualche anno Natural Oasis (associazione per la divulgazione e per la tutela in ambito ambientale) si è avvicinata al Fondaccio, un lago artificiale, adibito ad attività venatoria. Questo lago è incluso nella Rete Natura 2000, la più ampia realtà ecologica di tutto il territorio dell’Unione Europea.
"La nostra esperienza – raccontano – nasce da una semplice curiosità: volevamo vedere quali specie popolassero il lago e magari fare anche qualche buono scatto fotografico. Abbiamo contattato i soci e ci hanno lasciato accedere al lago ed ai capanni di caccia durante il periodo di silenzio venatorio. Siamo rimasti letteralmente stupiti di fronte all’abbondanza e alla diversità di specie che abbiamo osservato". Tra le specie di uccelli non soggette a prelievo venatorio al Fondaccio si possono osservare il biancone (Circaetus gallicus), l’airone rosso (Ardea purpurea), il martin pescatore (Alcedo atthis) e la sgarza ciuffetto (Ardeola ralloides). E’ stata documentata la presenza della tartaruga palustre europea (Emys orbicularis), che ha trovato la sua roccaforte in questo lago, nonostante la presenza di specie alloctone. Questa specie, come molte altre osservate al Fondaccio, sono elencate all’interno della lista rossa delle specie a rischio di estinzione. Piano piano l’attività di Natural Oasis ha varcato i confini della Toscana e molti fotografi naturalisti sono arrivati al Fondaccio. Enrico e Sofia hanno raccolto le loro testimonianze: "Attraverso questa nostra esperienza – concludono – ci preme sottolineare l’importanza ecologica di queste aree umide ed il ruolo dei cacciatori al loro interno. Molto spesso, sia la biodiversità dei laghi venatori, che la loro gestione, viene sottovalutata".
M. Serena Quercioli