Una coda di 80 persone all’esterno del Centro Giovannini in attesa che l’unico operatore del Cup presente risponda a tutte le necessità. "Per fortuna non pioveva altrimenti saremmo stati per ore sotto la pioggia", testimonia Francesco Lo Parco, ex segretario della Uil di Prato che ieri si è recato al Centro Giovanini per prenotare una visita medica. "Non mi sembra normale che il Cup del più grande distretto della città il sabato mattina abbia solo uno sportello aperto. Ho atteso un’ora e mezzo in piedi per avere un appuntamento, con me c’erano altre decine di persone, molte delle quali anziane".
La realtà dei fatti è questa ed è confermata anche dai numeri: il sistema on line messo a disposizione dall’azienda sanitaria è sconosciuto alla maggioranza dei pratesi tanto che poco più del 5% delle prenotazioni viene smaltito per via telematica. Il restante 92% ricade sul call center (15%) e sulle strutture territoriali, comprese le farmacie (77%). "Se esiste l’opportunità di prenotare on line io non ne sono a conoscenza. Sarebbe opportuno comunicalo ai cittadini tramite i medici di famiglia almeno eviteremmo inulti ed estenuanti attese", dice Lo Parco. Anche per questo motivo la Regione avvierà una campagna di comunicazione sul tema oltre ad aver dato l’input alle aziende sanitarie di aumentare le prenotazione tramite potale (prenota.sanita.toscana.it) e App Toscana Salute. E’ bastato questo perché nel giro di una settimana a Prato le richieste siano aumentate del 2%. Ancora troppo poco per arrivare ad incidere, ma comunque già qualcosa. Tra distretti e on line è un’eterna battaglia in cui a farne le spese sono i cittadini, sopratutto i più anziani e maggiormente bisognosi di cure. Ad aggravare la situazione è anche il post Covid: ora la richiesta di prestazioni è tornata ai livelli pre pandemia e rispetto allo scorso anno è aumentata in media del 26%, mentre quella di visite specialistiche del 17%. Per le visite cardiologiche l’incremento arriva al 40%. "La App è uno strumento utile e veloce che permette di evitare code e attese al call center, ma è ancora poco utilizzata perché impone di avere lo Spid per la registrazione. Il portale di prenotazione invece ha un meccanismo semplice che consente di prenotare e disdire le visite e gli esami diagnostici semplicemente con il numero di ricetta dematerializzata", spiega Leonardo Pasquini direttore del Cup dell’Asl Toscana Centro. Ma c’è anche un altro aspetto che incide sulle modalità di prenotazione: non tutte le agende sono raggiungibili dal sito e dalla App, tanto che l’Asl di recente ha aumentato il numero di patologie per la quali si può ricorrere al fai-da-te, ma è evidente che ci sia ancora molta strada da fare per le prenotazioni in autonomia. Si tratta di 140 nuove prestazioni che vanno ad aggiungersi alle 847 che già si potevano prenotare per via telematica.
Il servizio è accessibile, però solo per chi ha una ricetta dematerializzata, e non include le prestazioni con priorità urgente. Sarà anche per questo motivo che a fare la parte del leone è ancora il centro sanitario Giovannini dove solo nell’ultima settimana sono state prenotate 14.400 prestazione (tra visite e diagnostica), il Misericordia e Dolce ne ha prenotate 1505, il Santo Stefano 2575 e 530 al distretto sanitario Prato Sud mentre il call center unico in una settimana ha gestito 9.209 pratiche di prenotazione per tutta l’Asl Toscana Centro (non è possibile avere il dato delle singole province). Nelle prime due settimane di aprile soltanto 200 cittadini hanno prenotato in autonomia tramite App e 1496 persone si sono affidate al portale, numeri che in percentuale equivalgono appena al 5%. "Il nostro obiettivo è aumentare la platea dei cittadini che utilizzano i canali tematici rendendo più semplice il meccanismo e aumentando le possibilità", aggiunge Pasquini. "Un sistema che non vuole essere alternativo, ma affiancare l’offerta e le possibilità per ridurre i tempi di attesa".
Silvia Bini