La palla rimbalza all’indietro. E all’indietro significa chiamare in causa la giunta Biffoni. Si sposta sui banchi del consiglio comunale la bufera sul cambio al vertice del Museo di Palazzo Pretorio di cui ha dato notizia La Nazione nei giorni scorsi. Con la sindaca Ilaria Bugetti, delega alla cultura, che nel rispondere a un question time congiunto di Rita Pieri (capogruppo di Forza Italia) e Cosimo Zecchi (Fratelli d’Italia) argomenta sul piano delle tempistiche la scelta di assumere Manuela Fusi al posto della direttrice Rita Iacopino, dal 1 ottobre in pensione. Scelta discutibile, secondo l’opposizione, perché per trovare la neoassunta il Comune ha deciso di attingere alla graduatoria di un’altra amministrazione, quella di Montelupo Fiorentino, per affidare la guida del locale Museo della ceramica. A marzo l’erede di Rita Iacopino con una lettera veniva informata del futuro pensionamento. L’addio, insomma, era nell’aria. "La scelta di attingere alle graduatorie precedenti è maturata nel precedente mandato ed è stata da noi confermata – spiega Bugetti – perché a quel punto non c’era più tempo: lasciare il Pretorio senza guida sarebbe stata una grave mancanza di rispetto". La prima cittadina ha rivendicato "il curriculum ineccepibile" di Manuela Fusi, in tasca una laurea specialistica in archeologia che – ricorda la sindaca – è equiparata alla laurea in conservazione dei beni culturali. "Il giudizio sul curriculum spetta ai tecnici. A quelli della commissione del concorso pubblico che ha superato, e a quelli dei nostri uffici che hanno verificato la piena rispondenza dei requisiti di quel bando a quelli richiesti per ricoprire l’incarico al Pretorio". Intanto nel bando in questione, quello di Montelupo, fra i primi requisiti richiesti spiccano nozioni di archeologia e storia dell’arte, con particolare riferimento alla realtà del territorio toscano e di Montelupo Fiorentino.
Alza i toni la sindaca giudicando questi question time "altamente lesivi della professionalità della neo assunta". "Forse il problema di questa professionista – incalza – è non essere di Prato?". Pieri non ci sta: il suo non è un attacco alla direttrice in pectore. "Nessuno giudica l’operato della dottoressa Fusi, la sua professionalità. Chiediamo conto di una scelta che riguarda la scorsa legislatura ma vorrei ricordare – dice rivolta verso la giunta – che è da giugno che governate questa città. La scelta è andata in continuità perché voluta. Il nostro question time è pertinente, è un atto dovuto chiedere chiarimenti sulla scelta di attingere a una graduatoria rispetto a un’altra: il Museo di Palazzo Pretorio merita attenzione".
Maria Lardara