Il cappotto verde di Rihanna arriva da qui

L’artista ha indossato a New York un cappotto firmato Moscone, con tessuto del Lanificio Ricceri: "Lo produciamo nella filiera interna"

PRATO

Rihanna ha scelto il tessile di lusso made in Prato. La celebre cantante dei Diamonds ed attrice nota per "The Ocean’s 8" è stata immortalata da Vogue America mentre passeggiava a New York indossando un cappotto verde, creazione della stilista Marina Moscone per la sua collezione autunnale. Un capospalla verde acido dal nome "Waisted", che è stato cucito con un pregiato tessuto di lana che arriva direttamente dal distretto pratese, dalla creatività del Lanificio Luigi Ricceri.

"Il tessuto in pura lana che abbiamo fornito alla stilista Moscone è stato trattato con un finissaggio molto particolare", spiega Francesco Ricceri. "Si chiama ’Lamb’, il cosiddetto agnellino che produciamo nella nostra filiera interna. Si tratta di una lana da 17 micron, molto fine". La stilista americana è rimasta affascinata dal campionario invernale del Lanificio Ricceri. "A New York abbiamo un agente, lei ha visto la proposta nel campionario e l’ha utilizzata per i suoi capi". Non è la prima volta che il Lanificio Ricceri conquista le pagine delle riviste di moda internazionali e i suoi tessuti di lusso vengono scelti per capi che poi vengono indossati da celebrità. Come è successo con la suocera di Barack Obama che per il giuramento del presidente americano aveva optato per una stoffa color melanzana prodotta a Prato. Ed in tempi più recenti, a dicembre 2017, è stata la volta della duchessa di Cambridge, Kate Middleton, che durante la messa di Natale nel complesso residenziale di campagna nel Norfolk aveva indossato un cappotto in lana che portava la firma del Lanificio Luigi Ricceri. Un tartan scozzese fatto da un mix di filati pregiati che hanno convinto la maison Miu Miu a comprare a Prato la stoffa per produrre il capo. Anche il tessuto di lana fine e dal verde inusuale è custodito nell’enorme archivio del Lanificio Ricceri. L’ideatore è Stefano Vannucchi, il disegnatore tecnico dell’azienda, che ha fatto il tessuto. "Al momento si sta notando un risveglio da parte dei clienti - afferma Ricceri - Stanno arrivando diversi ordini dagli Usa, dall’Italia e dalla Francia. C’è molta richiesta di pezze campione per prodotti più sportivi anche se di lusso. Si nota un certo abbandono del classico a favore di tessuti più particolari con composizioni che non siano solo cachemire, ma anche nylon". E che il Lanificio Ricceri vesta la bellezza non è da ora. Nel gennaio 2018 Luigi e Francesco Ricceri in occasione di Pitti Uomo diedero vita ad un evento unico alla Galleria dell’Accademia: ’vestirono’ il David di Michelangelo grazie ad una video installazione di Felice Limosani che proiettò dieci tessuti iconici made in Prato sulla statua, in un magico connubio tra tecnologia e arte.

Sara Bessi