"Il Borsa di Montone e i suoi fratelli": la scienza dei frutti antichi

Un incontro al Mulinaccio con esperti sulla valorizzazione delle piante riscoperte negli ultimi anni: curiosità e degustazioni

Cos’hanno in comune un pomodoro grinzoso nato negli anni ‘50 a Gonfienti, da uno straccio usato per concimare, e il Borsa di Montone che veniva coltivato solo negli orti valbisentini e sta spopolando ora sulle tavole di tutta la provincia?

Una storia particolare alle spalle, innanzitutto, poi la voglia di agricoltori e consumatori di riscoprire produzioni uniche o tradizionali che si è scatenata proprio in seguito alle recenti vicende del pomodoro valbisentino, inserito nella Banca del Germoplasma, nei Pat e adesso in attesa di diventare presidio Slowfood. Si parlerà di questo oggi alle 17.30 nella Tinaia della villa del Mulinaccio di Vaiano, durante l’incontro organizzato dall’Associazione per lo sviluppo turistico della Valbisenzio "Il Borsa di Montone e i suoi fratelli: frutta e ortaggi antichi fra scienza, curiosità e tradizioni", a cui parteciperanno esperti – l’agronomo Luca Mori e la ricercatrice del Cdse, Annalisa Marchi – produttori e coltivatori custodi.

La storia del Borsa di Montone, ma anche quella del "Grinzoso" che non ha uguali sul mercato, dell’insalata delle Sette Lune, del pomodoro del Mulinaccio e della mela Savignanina saranno protagonisti dell’incontro, che vuol favorire la conoscenza del territorio, stimolare la costituzione di una rete fra attori e individuare produzioni agroalimentari che possano contribuire ad attrarre visitatori.

L’incontro al Mulinaccio, che si concluderà con una piccola degustazione del Borsa di Montone, è inserito nella manifestazione "Il Gusto Ritrovato", che propone, in un cartellone unificato, eventi ed iniziative per conoscere la Val di Bisenzio nel mese di settembre.