Il blitz con l’elicottero serve a poco Stabile rioccupato dopo poche ore Ma questa volta arriva il fabbro

Nuovo intervento in via della Misericordia a Porta Leone: trovate nella villetta le stesse persone sgomberate il giorno prima. Ieri mattina tutti gli ingressi sono stati chiusi con reti elettrosaldate.

Il blitz con l’elicottero serve a poco  Stabile rioccupato dopo poche ore  Ma questa volta arriva il fabbro

Il blitz con l’elicottero serve a poco Stabile rioccupato dopo poche ore Ma questa volta arriva il fabbro

Il danno non c’è stato ma la beffa sì. Lo spettacolare blitz di martedì mattina che ha visto impegnati 28 agenti (fra polizia, carabinieri e polizia municipale) e un elicottero della polizia che ha sorvolato mezza città (in tanti si sono chiesti che cosa fosse successo di tanto grave per far volare l’elicottero) ha avuto il benefico effetto di qualche ora. Le 15 persone che sono state sgomberate e denunciate per invasione di edificio, erano già tutte tornate al loro posto nell’immobile diroccato di via della Misericordia a Porta Leone. Come se nulla fosse mai successo. Nel pomeriggio infatti i residenti hanno visto tornare alla spicciolate gli stessi soggetti che la mattina erano stati mandati via fra i clamori e la soddisfazione dei vicini di casa. L’incanto è durato appena tre ore. Come successo in passato in altri stabili abbandonati diventati rifugio di senzatetto e sbandati, se non vengono chiusi gli accessi in maniera definitiva, la situazione torna tale e quale a quella prima dello sgombero. E così è accaduto in via della Misericordia nonostante l’elicottero. Ieri mattina carabinieri e polizia municipale sono dovuti tornare a Porta Leone per rimandare gli occupanti fuori dalla villetta. Questa volta però, i militari dell’Arma e gli agenti della Municipale sono arrivati accompagnati da fabbri e muratori in modo da chiudere gli ingressi una volta per tutte.

Le porte e le finestre della villetta sono state chiuse ermeticamente con delle reti elettrosaldate in modo da mettere in sicurezza l’area e scoraggiare il tentativo degli abusivi di rientrarvi ancora. Il costo dell’intervento sarà addebitato alla proprietà dell’immobile che è stato messo all’asta.

Non si poteva fare il giorno prima? Secondo quanto riferito, quello di martedì è stata una operazione che rientra nei servizi di controllo del territorio che evidentemente non prevedono la messa in sicurezza dell’area come invece accade durante gli sgomberi. Altrimenti servono fabbri e muratori che sigillano gli accessi come avvenuto ieri.

E’ chiaro che agli abusivi resta il senso di impunità totale: appena ricevuta la denuncia, la prima cosa che fanno è tornare a occupare lo stesso posto dove, in teoria, erano cominciati i loro guai.

Laura Natoli