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I tagli spaventano Reumatologia "È soltanto una riorganizzazione"

In autunno gli ambulatori saranno trasferiti al Santo Stefano. Atmar: "Non ci saranno abbastanza posti". L’Asl rassicura, FdI presenta un’interrogazione in consiglio regionale. Oltre 12.000 i pratesi in cura

Oltre 12.000 pratesi temono per il futuro del reparto di Reumatologia. All’indomani del pensionamento dello storico primario Fabrizio Cantini che sarà sostituito da Laura Niccoli, c’è agitazione tra i pazienti del reparto dopo la denuncia dell’associazione Atmar che parla apertamente di "smantellamento" visto il trasferimento delle attività dal Misericordia e Dolce (dove si trovano attualmente gli ambulatori) all’ospedale Santo Stefano. Reumatologia a Prato ha numeri importanti: più di 12.000 presenze l’anno, tra le 10 e le 12 terapie giornaliere che richiedono la necessità di ricoveri in day hospital. "Le voci che circolano danno per acquisito che sarà messo a disposizione un numero limitatissimo di ambulatori, privi di identità e magari da condividere con altre specialità, togliendo quindi un riferimento preciso ai pazienti reumatici. Il percorso assistenziale sembra poi complicarsi per le difficoltà a prenotare le visite e a fare i prelievi necessari a seguire la malattia".

Questa la denuncia dell’associazione Atmar rilanciata dall’Osservatorio sulle malattie reumatologiche ’Capire’, in una lettera inviata al presidente della Regione e all’assessore alla salute, Simone Bezzini per chiedere l’istituzione di un tavolo sulle malattie reumatologiche. I temi da affrontare sono numerosi e la situazione del reparto pratese non è tra quelli in coda. Secondo i firmatari del documento dal 14 ottobre a oggi "si sono svolti soltanto due incontri interlocutori". Quanto denunciato dall’associazione dei pazienti reumatologici è però smentito dall’Asl che parla di una "riorganizzazione generale degli ambulatori e dei servizi". Secondo l’azienda sanitaria si tratterebbe di un piano che non prevede alcun taglio, ma soltanto una nuova organizzazione delle strutture ospedaliere. La partenza del progetto di riorganizzazione è prevista solo dopo l’estate. Le rassicurazioni dell’Asl non hanno comunque convinto Atmar che parla della "necessità per Reumatologia di almeno cinque medici oltre al direttore che come avvenuto fino a ora devono costituire un punto di riferimento preciso per il paziente". Il caso sarà discusso anche in consiglio regionale. A presentare un’interrogazione è stato il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Diego Petrucci, componente della commissione sanità. "Siamo preoccupati che l’idea sia depotenziare il reparto per poi trasferirlo a Firenze", dice Petrucci. "Il rischio è che all’interno del nuovo ospedale non ci siano abbastanza posti per le ospedalizzazioni giornaliere".

Silvia Bini