REDAZIONE PRATO

I nonni aiutano l’oasi felina: "Le lettiere con la carta tagliata dai nostri anziani"

Il progetto "Gatti Sos" unisce l’Rsa Margherita di Paperino a La Bogaia. La direttrice: "I nostri ospiti vogliono essere una risorsa per il quartiere".

Qualcuno aveva detto che non è possibile possedere un gatto: nella migliore delle ipotesi si può essere con loro soci alla pari. Ma i gatti sanno essere riconoscenti: spalmano la loro amicizia, assieme a una montagna di peli, sui pantaloni di chi scelgono. Di certo, se potessero, i mici dell’Oasi felina-Odv di Prato si lascerebbero accarezzare da tutti gli ospiti dell’Rsa Margherita. Perché c’è un bel progetto che sta legando i nonnini agli oltre duecento gatti de La Bogaia, alle Cascine di Tavola. I volontari dell’associazione che segue l’Oasi, infatti, adoperano striscioline di carta, al posto dei classici sassolini, per le lettiere dei piccoli felini. Il motivo? Essendo i gatti molto numerosi (e anche parecchio movimentati soprattutto nel periodo delle cuciolate) la ghiaina andrebbe a finire nel cibo e nell’acqua. Senza contare anche il costo delle classiche lettiere. Insomma, i volontari dell’associazione hanno chiesto un aiuto agli ospiti dell’Rsa.

È nato così il progetto "Gatti sos", che vede come responsabile l’animatrice Daniela Nerini. In cosa consiste? "I nostri anziani tagliano striscioline di carta da vecchie riviste o vecchi giornali che altrimenti sarebbero destinati ad essere buttati e che vengono procurati dai volontari de La Bogaia", spiegano dalla Rsa. La funzione è doppia: "Quest’attività è un modo per tenere attivi i nostri ospiti sia a livello cognitivo che motorio, ma soprattutto hanno la possibilità di essere in un certo senso ‘volontari a distanza’ per i gatti dell’oasi". Un ponte verso l’esterno, insomma. Una carezza immaginaria ai mici che affollano l’Oasi felina. A fornire la carta sono i volontari dell’associazione, che poi passano a ritirare i sacchetti con le striscioline tagliate.

"La nostra struttura – spiega la presidente della Rsa Francesca Talmazzi – non è soltanto da considerare come una casa di riposo per anziani e non autosufficienti. Essa, e i propri nonni, vanno considerati come una risorsa del quartiere e del territorio. In alcune Rsa la Pet therapy è una terapia che prevede l’uso di animali da compagnia per la cura di specifiche malattie e di problemi del comportamento. In questo caso, al contrario, accade che gli ospiti della nostra Rsa danno un aiuto ai micini". E così vogliamo immaginarli, i gatti de La Bogaia, strusciarsi alle gambe dei nonni. Una carezza, un po’ di fusa. Lo sguardo fisso a osservare qualcosa che noi non riusciamo a vedere.

Maristella Carbonin