
Inizia l’anno e la mancanza di personale ata diventa un problema non banale. Tanto che alcuni istituti comprensivi stanno valutando l’opportunità di mettere in campo nonni-volontari per chiudere le scuole. D’altra parte i numeri concessi dall’Ufficio scolastico regionale in una realtà come Prato non sono sufficienti, ma le scuole non hanno tempo dia spettare. Gli studenti arrivano ogni mattina e ogni mattina deve essere garantito l’accesso, la sicurezza e l’ingenizzazione dei plessi. Un problema non di poco conto visto che come denunciano Cgil e Cisl "l’organico di collaboratori scolastici e assistenti tecnici e amministrativi è ben al di sotto delle reali necessità, in particolare di quelle scuole distribuite su più plessi", mentre manca ancora a livello toscano il 40% delle cattedre in supllenza da coprire e il 58% degli insegnanti di sostegno. "Così la scuola rischia di chiudere, a causa delle carenze di organico che anno dopo anno e in tutti i settori diventano sempre più gravi", affermano i sindacati.
"La situazione dei collaboratori è grave - dice Mario Battiato, presidente di Rispo, la rete delle scuole pratesi e dirigente alle Gandhi -. Il primo giorno avevo due persone in malattia, ho dovuto fare i salti mortali per coprire le turnazioni e ancora abbiamo l’orario ridotto. Le scuole faticano ad aprire e chiudere le sedi per la mancanza di personale. Purtroppo l’organico di fatto concesso è stato molto inferiore a quello chiesto e l’oragico in deroga è stato assegnato meno di quello che era necessario: al momento è una forte criticità".
Silvia Bini