REDAZIONE PRATO

Guariti da giorni, sono ancora senza green pass "Come facciamo a lavorare? La nostra vita bloccata"

A tanti è stato rilasciato solo il certificato provvisorio da tampone negativo e non quello di guarigione

"Sono passati giorni e giorni da quando mi sono negativizzato, ma il green pass ancora non mi è stato attivato. Non posso tornare a lavoro e sono di fatto escluso dalla vita sociale". Oltre al danno anche la beffa per molti guariti dal Covid-19, alle prese con una situazione frustante. Stiamo parlando della mancata entrata in funzione del nuovo green pass riconosciuto al momento della guarigione. "Il problema è che, a differenza di quanto succede per la procedura di blocco del pass che si attiva quando scopri di essere contagiato, quella di attivazione del green pass da guarigione non è immediata, ma richiede diversi passaggi. Se ne salta anche solo uno tutto il sistema va in tilt", racconta Andrea Gambini, coinvolto direttamente in questo caos burocratico.Una volta che un contagiato risulta guarito al termine del periodo di quarantena, l’istituto che ha effettuato il tampone è chiamato a comunicare la negatività all’Asl tramite un portale. L’Asl a quel punto rilascia e invia per mail il certificato di fine isolamento, che deve essere inoltrato dal soggetto al proprio medico di base. Medico che a sua volta deve inserire nel "sistema della tessera sanitaria" il suddetto certificato, così da permettere al guarito di ottenere un codice (authcode) per poter scaricare il green pass.

"Mi sono negativizzato da poco, ma ancora non ho ricevuto alcunché. Ho provato a mettermi in contatto con l’Asl, ma senza fortuna. Così ho chiamato il mio medico, che mi ha risposto che per adesso non può aiutarmi. Peggio sta andando a mia sorella – continua Andrea – che è guarita ufficialmente il 30 dicembre. Non ha né il suo vecchio green pass da vaccino, né quello nuovo, ma le è stato attivato quello valido 48 ore come fosse una novax che si è sottoposta al tampone e che è risultata negativa. E’ assurdo".

Tanta rabbia anche nelle parole di Francesca Tortora: "Il 31 dicembre sono stata dichiarata negativa, ma del green pass nemmeno l’ombra. Mi è stato semplicemente riconosciuto quello di 48 ore. La mia dottoressa, che mi ha spiegato che il referto del tampone è bloccato all’ufficio igiene e finché non viene sistemato questo passaggio non posso ricevere il green pass. Senza di esso però non posso andare a lavoro: ho cominciato solo da poco alla Biblioteca Lazzerini e ho paura di perdere questa occasione. E’ una vergogna".

La musica non cambia ascoltando la testimonianza di Gianmarco Sanchini (nella foto). "Faccio parte del gruppo WhatsApp CovidClan e su 100, almeno 70 nemmeno sono stati contattati dall’Asl quando hanno scoperto di essere positivi e quindi non sanno nemmeno come comportarsi. Abbiamo tentato di contattare l’ufficio igiene ma non ci rispondono.".

Francesco Bocchini