Giuseppe Panella e il coraggio che segna questo nostro tempo

A un anno dalla scomparsa dell'intellettuale che viveva a Prato

Giuseppe Panella (dal sito web del Premio Letterario Chianti)

Giuseppe Panella (dal sito web del Premio Letterario Chianti)

Prato, 24 maggio 2020 - C'è un'assenza che parla, che fa desiderare il ritorno, di superare quel senso del limite su cui Giuseppe Panella (1955-2019), scomparso un anno fa, scherzava. E' in fondo il ministero e il mistero di ogni assenza. “Conosco il giorno e l'ora/e il tempo giusto per vivere/felice./ Ho provato la sensazione esatta/ di una felicità infinita/ il giorno stesso in cui sono morto/ e rivissuto/ come una sorta di Lazzaro redivivo”. Il senso del limite lo abbiamo scoperto in questa stagione segnata dall'emergenza sanitaria e anche alla luce dell'epidemia trovano pregnanza alcuni versi de 'L'occasione della poesia' che, più passa il tempo, più assumono lo spessore del testamento di un uomo che si era preparato all'arrivederci (“tempo di attendere altro tempo ancora/ per concludere il ciclo di ciò che è stato”), cercando il senso stesso di una vita “che il rumore sordo/ del destino riempie/ di storico coraggio”. C'è un coraggio che segna questo nostro tempo ed è negli umili che resistono, negli anziani che non ce l'hanno fatta e in coloro che prendono l'iniziativa per difenderli e sono medici, infermieri, preti (come quelli della bergamasca o della diocesi di La Spezia), volontari e tanti tanti altri che di quel coraggio, di quella forza di vita, non vogliono fare a meno perché il senso del limite si supera lì.

Ma torniamo più strettamente a Panella. Un comitato, formato dalla moglie Antonella Jacopino, dalla sorella Luisa e dall'amico Giovanni Spena, sta classificando il deposito di scritti, studi e pubblicazioni disseminati su blog di poesia e psicanalisi, libri e antologie, che portano anche la firma di questo studioso che riassume in se il profilo poliedrico di docente di estetica, teoria della letteratura, filosofia del romanzo moderno, ricercatore di Storia della Filosofia, esperto di cinematografia, e presidente della giuria tecnica del Premio Letterario Chianti. E' stato notato che “tutto di lui rifluisce nella sua poesia che diventa un laboratorio in cui filtrare l’esistenza e le conoscenze accumulate, distillandole con cura”.

La Sezione pratese della Società Filosofica Italiana sarà intitolata a Panella, avverte Spena, e si punta a valorizzare anche il suo contributo agli studi su Curzio Malaparte (è stato tra i fondatori dell'associazione 'Curzio Malaparte pratese nel mondo'). A febbraio, intanto, si è svolto nella Società Filarmonica di Gaiole in Chianti una prima conferenza per fare il punto su Panella proprio con i lettori del Premio. Codazzi, che ne è l'ideatore, cerca di oggettivare, e ciò gli costa una certa sofferenza, un profilo dell'amico: “Giuseppe lascia un segno indelebile sia per le sue riconosciute doti di analisi della materia letteraria, più volte palesate all’attento pubblico dei lettori in occasione degli incontri, sia per l’affabilità e disponibilità ecumenica dell’uomo, mai incline a sopraffare il pubblico ostentando la sua vasta erudizione, semmai affabulando diverse e varie prospettive di analisi dei testi, e in ciò facendosi apprezzare dal pubblico dei lettori e dagli autori presentati nei dieci anni di Presidenza del comitato tecnico”.