Prato capitale del gioco d’azzardo. Ma meno persone chiedono aiuto

Secondo i dati diffusi dall’Asl, nel 2021 si sono rivolti al Serd in 164 mentre nel 2020 erano stati 217. La provincia resta prima nelle classifiche nazionali per spesa pro capite che supera il 3.000 euro

Prato, 28 novembre 2022 - A Prato sono in calo le persone con dipendenza dal gioco d’azzardo che chiedono aiuto al team di professionisti del Serd. Nel 2021, ultimo anno per il quale sono disponibili rilevazioni ufficiali, sono stati 164, secondo i dati diffusi dall’Asl: una quota inferiore sia a quella del 2020, quando le persone seguite dal Serd sono state ben 217, che a quella del 2019 (189 accessi). Di questi 164, 139 sono uomini, 24 donne, con l’età media dei pazienti che si attesta sui 44 anni. Per quanto riguarda la nazionalità delle persone che chiedono aiuto, la stragrande maggioranza è italiana: 143, pari all’87,2%. Gli stranieri sono 21, il 12,8% del totale, con prevalenza di soggetti di origine albanese e rumena. Eppure nella nostra città il fenomeno è alimentato in buonissima parte dalla presenza massiccia di persone cinesi, che hanno una propensione naturale per il gioco.

Evidentemente, i cittadini orientali non sono propensi a chiedere aiuto per la dipendenza da gioco ma fanno sensibilmente salire il numero di giocatori nella nostra provincia. E questo negli anni ha portato Prato in cima alle classifiche nazionali.

Non a caso, la nostra città resta indiscutibilmente capitale d’Italia per quanto riguarda il gioco d’azzardo. Da nessun’altra parte infatti si spende così tanto fra lotterie nazionali, slot, scommesse sportive e concorsi, gratta e vinci. Secondo gli ultimi dati messi a disposizione sul sito dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, nella nostra provincia il consumo pro capite (ottenuto dividendo il totale delle giocate registrate per il numero dei maggiorenni) su base annuale ammonta a 3.707 euro.

In classifica, Teramo e Rovigo – rispettivamente seconda e terza – sono nettamente staccate, con 2.054 e 2.042 euro a testa.

Il rilevamento tiene presente solamente del gioco fisico, non considerando quindi quello online, che è in grande crescita.

Prato è in testa anche per quanto riguarda le perdite, dato che rappresenta la differenza tra raccolta e vincite, con 720 euro a testa bruciati, la maggior parte nelle Awp (anche dette New Slot o Apparecchi Comma 6a) e nelle Vlt (gli apparecchi simili alle slot machine), che inghiottiscono 570 milioni di euro, mentre i gratta e vinci 37,8 milioni, le scommesse sportive 29 milioni di euro e lotto e superenalotto 22 milioni di euro, per un totale di 687,5 milioni. A livello provinciale, quello di Prato è nettamente il comune dove si spende di più, seguito da Montemurlo, Carmignano, Poggio a Caiano, Vaiano, Vernio e infine Cantagallo.

Francesco Bocchini