Personal trainer ucciso davanti a casa, le ultime parole: "Aiutatemi. Mi hanno sparato"

Comeana, Gianni Avvisato, 38 anni, ucciso da un colpo di pistola che lo ha ferito all’inguine al culmine di un violento litigio. Mistero sul movente

Gianni Avvisato, nel riquadro, ucciso a Comeana

Gianni Avvisato, nel riquadro, ucciso a Comeana

Prato, 25 novembre 2021 - Uno sparo, sentito distintamente da diversi vicini, e poi le grida disperate: "Aiuto, mi hanno sparato". E’ morto sulla porta della sua abitazione a Comeana, frazione di Carmignano, Gianni Avvisato, 38 anni di origini campane, ma trapiantato in Toscana da una vita.

L’orrore si è consumato ieri pomeriggio, poco prima della 17, in una villetta a schiera di via Boccaccio, strada senza sfondo e densamente abitata del paese. Il silenzio della campagna circostante è stato rotto dal frastuono del colpo di pistola esploso da due uomini che poi sono fuggiti, prima a piedi, e poi su un’auto che avevano parcheggiato nella vicina via Petrarca. Un testimone è riuscito a prendere il numero di targa dell’auto e i carabinieri in tarda serata erano già sulle tracce dei due assassini.

Avvisato si era trasferito a Comeana da pochi mesi. Aveva abitato a Firenze, all’Isolotto, ma era molto conosciuto in zona. Nei primi anni duemila aveva rilevato la palestra di famiglia a Poggio a Caiano dopo la morte del fratello, avvenuta in un tragico incidente stradale. Qualche anno fa, poi, aveva ceduto l’attività e di lui, nella zona di Carmignano, avevano perso le tracce. Di recente aveva ritrovato lavoro come cameriere in un bar della zona, anche se nella sua pagina Facebook, l’uomo si presentava come personale trainer.

Muscoloso, dal temperamento esuberante, aveva la passione per i tatuaggi. Aveva avuto qualche piccola grana con la droga ma nulla che facesse pensare a una fine tanto tragica. Ieri pomeriggio Avvisato era in casa quando i due killer si sono presentati alla porta. Prima c’è stato un litigio, poi i due uomini hanno estratto la pistola e hanno sparato a bruciapelo un colpo che lo ha preso all’inguine.

I primi a soccorrere l’uomo rimasto a terra in un lago di sangue nel giardinetto di fronte a casa, sono stati i fratelli Emanuele e Stefano, avvertiti dalla moglie di uno dei due che aveva sentito le grida e lo sparo. I fratelli conoscevano la vittima e si sono precipitati. "Aiuto, mi hanno sparato", sono state le ultime parole di Avvisato. Subito è partito l’allarme. Il 118 ha allertato anche l’elisoccorso che è arrivato nella zona di Carmignano. E’ dovuto, però, ripartire vuoto: Avvisato è deceduto poco dopo l’agguato. E’ probabile che sia morto dissanguato a causa della ferita all’inguine, non sembra infatti che il colpo abbia raggiunto organi vitali.

In via Boccaccio sono arrivati i carabinieri dal comando di Prato col colonnello Francesco Zamponi, il Nucleo Investigativo, la Scientifica per i rilievi e cercare il bossolo, e il pm di tirno Massimo Petrocchi. La zona della casa è stata transennata e l’accesso impedito a chiunque si volesse avvicinarsi.

Le pattuglie, intanto, si sono messe alla caccia dei killer non solo nei paesi circostanti ma in tutta la Piana e anche a Firenze. Sono state subito visionate le immagini delle telecamere di sorveglianza della zona che sono moltissime. Ogni accesso al paese, infatti, è sorvegliato da una telecamera: è impossibile entrare o uscire senza essere ripresi.

Sul movente, al momento, non ci sono certezze ma solo alcune ipotesi. Si va dal regolamento di conti, legato forse al mondo della droga, a un avvertimento finito male. Al momento, però, non si esclude nessuna ipotesi. Chi ha ucciso Avvisato è arrivato armato di pistola ma probabilmente l’intenzione non era quella di uccidere: le case sono attaccate una all’altra e la possibilità di essere visti è alta.

Durante il litigio, inoltre, potrebbe essere stata pronunciata qualche frase che potrebbe offrire uno spunto per risalire all’identità dei killer. Per questo i due testimoni chiave insieme al vicino che è riuscito a prendere la targa della macchina degli assassini sono stati portati in caserma e potrebbero fornire testimonianze decisive.