
Esce per l’home video l’ultimo film scritto e diretto dal regista pratese Gabriele Cecconi, "L’anarchico venuto dall’America" (edizione a cura della CG Entertainment). Dopo il grande successo di pubblico registrato nelle proiezioni pratesi al cinema Terminale e al Castello dell’imperatore, la storia di Gaetano Bresci arriva in dvd con l’aggiunta di alcuni extra: note del regista, note del professor Giorgio Sacchetti, una scena eliminata, il trailer e una galleria fotografica tratta dal backstage. Un docufilm importante, che amalgama sapientemente sequenze ricostruite, immagini di archivio e di repertorio, testimonianze dei più grandi esperti che rileggono la controversa figura di Gaetano Bresci, un ribelle che la storia ha cercato di dimenticare e di omettere da qualsiasi libro di testo. Un anarchico tornato dall’America con un obiettivo preciso; uccidere il re d’Italia. E fu così che il Bresci ripartì da Patterson nel New Jersey in cui era emigrato alla fine dell’ottocento per sparare quei tre colpi di pistola, forse quattro, che avrebbero cambiato la storia. Da quel giorno a Monza, da quel 29 luglio del 1900, il nome di Gaetano Bresci, responsabile di un regicidio (Umberto I di Savoia) è impronunciabile. Affidando il difficile ruolo del giovane anarchico pratese al bravo attore Andrea Anastasio, Gabriele Cecconi accompagna lo spettatore dentro una storia mai raccontata. E la storia è una delle grandi passioni del regista documentarista che nel corso della sua lunga carriera sviluppata di pari passo a quella di insegnante ha raccontato tante volte, vicende ambientate in epoche passate, oppure descritto eventi tragici avvenuti decenni fa come per esempio "Padule, ricordo di una strage". Da segnalare la lunga serie di cortometraggi ispirati ai dieci comandamenti, realizzati tra il 2012 e il 2013. Di grande impatto anche il lungometraggio "Il seminarista"tratto da un suo romanzo. Laureato con una tesi del grande regista Elio Petri (mai ricordato abbastanza), Cecconi è da anni docente di Linguaggio cinematografico nel corso di regia alla scuola Anna Magnani. Era inevitabile che Cecconi raccontasse prima o poi la storia e la vita turbolenta di Gaetano Bresci.
Federico Berti