
Il deputato Francesco Michelotti, membro della Commissione antimafia ribatte alle posizioni del senatore dem Verini sulla questione illegalità .
“E’ tempo di voltare pagina a Prato“ sottolinea il deputato di Fratelli d’Italia Francesco Michelotti, membro della Commissione sul fenomeno delle mafie anche straniere, collega di Walter Verini, senatore del Pd, ieri intervistato su La Nazione. Onorevole Michelotti, il senatore dem Verini, come lei membro della Commissione antimafia, sottolinea che il Pd vuol fare a Prato una battaglia a tappeto su sfruttamento lavorativo e su infiltrazioni mafiose.
“Il collega Verini dovrebbe chiedere ai suoi colleghi locali se hanno volontà, con i fatti, non a parole, di combattere queste battaglie, perché, francamente, finora hanno dimostrato il contrario. Le politiche messe in atto e le dichiarazioni sono andate in tutt’altra direzione negli ultimi dieci anni. Non hanno dimostrato questa volontà nel contrasto al traffico illecito dei rifiuti e degli scarti tessili. Non l’hanno dimostrata nel combattere lo sfruttamento del lavoro da parte, soprattutto, di imprenditori cinesi o di prestanome. Non l’hanno dimostrata, non parlando chiaro ai cittadini né denunciando la presenza della mafia cinese sul territorio. Hanno invece sempre provato a negarne la presenza con il pretesto che se lo si fosse fatto, si sarebbe recato danno alla città.
Verini fa però anche autocritica lungo la scia del segretario dem pratese Biagioni, rilanciando impegno e attività. “Finora le loro iniziative sono andate in altra direzione. Basti pensare alla mozione presentata sia in Comune che in Regione per autorizzare l’amministrazione comunale al rilascio dei permessi di soggiorno al posto della Questura, che aveva solo l’apparenza di una proposta per tutelare le persone sfruttate. In realtà, alla luce del servizio andato in onda su Report, tale iniziativa sarebbe andata paradossalmente a soddisfare le esigenze degli sfruttatori e di una parte della comunità cinese“.
Fratelli d’Italia da decenni grida l’allarme Prato sottolineando il caso unico nel Paese. “Esatto, denunciamo e continuiamo a denunciare un sistema illegale parallelo da decenni. Ricordo che il Pd nel 2018 bocciò la proposta di Fratelli d’Italia, fatta al momento della costituzione della commissione antimafia della scorsa legislatura che proponeva l’approfondimento sulle mafie straniere, in particolare su quella cinese. Una bocciatura alla quale, una volta al Governo nell’odierna legislatura, abbiamo posto rimedio attraverso la nuova proposta di legge istitutiva della commissione antimafia. In altre parole, è grazie al Governo Meloni se in antimafia si combatte la mafia cinese.
E siete riusciti a far arrivare la Commissione in città, una data storica. “E’ un dato di fatto che, da quando siamo al Governo, Prato è diventata prioritaria nell’agenda politica nazionale. É stata la prima volta che la commissione, della quale sono membro, veniva in visita a Prato, in seguito alla richiesta fatta da FdI nell’ottobre 2024, grazie all’incessante opera della deputata di Fdi Chiara La Porta, che ha interessato anche la commissione Lavoro e la Ecomafie. E proprio durante la seduta della commissione antimafia a Prato del 4 aprile scorso, il procuratore Luca Tescaroli chiese la secretazione per indagini in corso“.
Come intervenire? Il Pd propone un patto con tutte le istituzioni e le associazioni della città per rialzare la testa. “Il tempo delle parole è finito. Quando non si sa che dire si propongono patti e impegni generici. A Prato serve davvero voltare pagina, con atti concreti a tutti i livelli, partendo ad esempio dal potenziamento della Dda e da un nuovo impiego della Polizia Municipale“.
Non si può minimizzare più. “Come diceva Paolo Borsellino “Parlate della mafia. Parlatene alla radio, in televisione, sui giornali. Però parlatene”, serve quindi l’impegno contro i silenzi omertosi o le negazioni della realtà. Ormai la situazione è tale che richiede fermezza e determinazione. Ma non dimentichiamo che Prato c’è che chi ha minimizzato, chi ha derubricato, chi addirittura ha negato l’esistenza della mafia cinese. Gravissimo“.
E dotare giustizia e sicurezza di personale adeguato come più volte richiesto dal procuratore capo Tescaroli. “Sono stato il primo, insieme all’onorevole La Porta a chiedere l’istituzione di sezioni della Dda a Prato. La relazione del procuratore Tescaroli dell’ottobre 2024, è una risposta alla nostra interrogazione che lui stesso ha trasmesso al Ministero della Giustizia, in cui esprimeva condivisione a quanto da noi denunciato, aggiungendo altri particolari. Abbiamo chiesto inoltre una task force di funzionari giudiziari ed interpreti per permettere la celebrazione effettiva dei processi penali in corso in Tribunale a Prato, come il processo China Truck. Il governo sta lavorando al riguardo. Il lavoro fatto dalla procura di Prato è chirurgico e risoluto e Fratelli d’Italia, ad ogni livello, è determinata a sostenere la lotta alla criminalità e alla mafia. Come abbiamo sempre fatto“.
Luigi Caroppo