Fondo contro la povertà. Bugetti: "Finanziamolo utilizzando i proventi di Multiutility Toscana"

La proposta della candidata sindaca Pd. E la capolista Logli incontra le comunità straniere: "Verso di loro discriminazione sistemiche. Più diritti" .

Fondo contro la povertà. Bugetti: "Finanziamolo utilizzando i proventi di Multiutility Toscana"

Fondo contro la povertà. Bugetti: "Finanziamolo utilizzando i proventi di Multiutility Toscana"

Un piano straordinario contro il disagio sociale finanziato dagli utili derivanti dalla Multiutility Toscana. E’ la proposta che arriva dalla candidata sindaca del centrosinistra, Ilaria Bugetti (foto in basso), di fronte al peggioramento delle condizioni economiche di moltissime famiglie. "Sto incontrando tante associazioni che si occupano di sociale e che mi testimoniano un peggioramento della situazione - afferma Bugetti -. Il loro è un lavoro quotidiano e silenzioso che sempre più spesso deve scontrarsi con l’aumento dei bisogni e delle povertà a fronte di risorse pubbliche sempre più risicate. Anche tante famiglie mi dicono che non riescono più a tenere il passo con le spese a causa dell’aumento generalizzato dei costi, della benzina e dei tassi. A tutti loro possiamo dare una mano utilizzando un fondo sociale alimentato con gli utili della Multiutility prendendo atto che sono molto più alti di quelli prodotti in passato dalle singole aziende partecipate di servizi pubblici". Dati alla mano, le casse del Comune di Prato hanno ottenuto da Multiutility il doppio degli utili distribuiti da Consiag prima dell’ingresso nella holding toscana. Siamo attorno ai 6 milioni di euro contro i 3 precedenti. "Questi utili più alti devono trasformarsi in opere per il territorio ma è giusto anche che una parte tornino alle famiglie, soprattutto a quelle più in difficoltà", conclude Bugetti.

Sempre sul fronte del Pd, da ricordare il focus della settimana tematica che inizia domani, dal titolo Prato città aperta e dedicata a integrazione e diritti delle minoranze etnolinguistiche. "Tante persone pratesi nascono, studiano, lavorano a Prato, contribuiscono al suo benessere e tengono al suo futuro – dice Maria Logli, coordinatrice della segreteria e capolista Pd –, ma nonostante ciò non possono o non riescono a prendere parte alla vita politica cittadina. Questo accade a causa di una normativa nazionale in materia di immigrazione e cittadinanza ormai anacronistica e criminogena. E poi ci sono gli ostacoli materiali e strutturali della precarietà, di forme di esclusione e discriminazione sistemiche, di inaccessibilità dello spazio pubblico. Noi - prosegue Logli - vogliamo stare al fianco delle comunità marginalizzate e renderle protagoniste del programma di governo. In questi giorni siamo tornati e torneremo nei luoghi in cui la carenza di rappresentanza si trasforma in voglia di partecipazione, in cui comunità marginalizzate si organizzano per dar voce a chi non ce l’ha". Una delle prime tappe, racconta Logli, è stata l’Associazione Culturale Islamica Bengalese (foto in alto): "Molti di loro, purtroppo, non possono votare perché nonostante i decenni di vita e lavoro qui, si sono visti saltare l’iter burocratico della cittadinanza. Abbiamo discusso dell’idea di spostare la competenza politica del rilascio e verifica dei requisiti per i permessi di soggiorno dalle Prefetture ai Comuni, in una sperimentazione che parta proprio da Prato", conclude la capolista Pd

b.l.