
Il dottor Giuseppe Cardamone
Prato, 23 marzo 2021 - Le caratteristiche di questa emergenza sanitaria... "Investe ogni dimensione e costruzione umana con i suoi aspetti antropologici, psicologici e socio economici. Si tratta – spiega il dottor Cardamone – di un cambiamento globale che ha assunto le dimensioni di un trauma collettivo, un cambiamento senza ritorno alla situazione precedente".
Cosa comportano le restrizioni a livello psicologico? "Le dimensioni di insicurezza e incertezza associate al rischio di malattia e alle misure di distanziamento, con i conseguenti sentimenti di paura e rabbia, possono manifestarsi con atteggiamenti di diffidenza, evitamento e controllo. L’insieme di questi atteggiamenti può compromettere la fiducia nel futuro e alimentare preoccupazioni e angoscia. La dimensione immateriale di internet, con cui si cerca di colmare i vuoti relazionali, lavorativi ed economici prodotti da pandemia e misure di controllo, sta manifestando i suoi effetti affatto materiali nella vita quotidiana. Le conseguenze sono ancora difficili da comprendere".
Si presentano disturbi del sonno in questo periodo? "In questo periodo è più difficile mantenere un regolare ritmo sonno-veglia per vari motivi: incremento di stress e ansia, uso diffuso dei dispositivi elettronici (di sera l’esposizione agli schermi ha un effetto negativo sul sonno), e la continua produzione di notizie sulla pandemia. Questi fattori associati a uno stile di vita meno attivo determinano forme di insonnia più o meno importanti".
Quella dei vaccini è l’unica prospettiva certa che si può offrire alla società e al singolo? "La campagna vaccinale è un primo importante rimedio. E oggi diventa ancora più importante sostenere la fiducia nei vaccini sia perché rappresentano la strategia più efficace per liberarci dalle restrizioni, sia perché i vantaggi dei vaccini superano nettamente i rischi. Emerge anche la necessità di pensare a soluzioni più ampie che diano la possibilità di sfruttare la situazione derivante da “questa crisi” per immaginare cambiamenti positivi. E’ infine necessario immaginare un ritorno agli investimenti nel servizio sanitario pubblico territoriale, al fine di mantenere i livelli di risorse umane e materiali necessari a salvaguardare e promuovere la salute pubblica e anche la salute mentale delle nostre comunità".
Le difficoltà dei giovani nell’attuale situazione... "Non siamo ancora in grado di spiegare con chiarezza il senso di manifestazioni quali ad esempio le risse tra giovanissimi convocate via internet. Un’altra questione su cui riflettere è il modificarsi delle emozioni collettive prevalenti tra le prime fasi della pandemia e le attuali: si tratta di considerare il passaggio da sentimenti di paura e incertezza a sentimenti di rabbia e rivendicazione, amplificati dal perdurare del disagio ma soprattutto dall’incremento delle difficoltà socio-economiche. Queste ultime difficoltà e i cambiamenti culturali e sociali di questi ultimi anni, accelerati dall’incubatore pandemico, rischiano di diffondere un sentimento di sfiducia verso il futuro. Forse addirittura un’impossibilità di proiettarsi in un futuro possibile, immaginato come minimamente accogliente. A monte, è necessaria un’azione politica preventiva che deve guardare all’oggi, al sostegno delle persone, delle famiglie e delle imprese, ma puntare soprattutto alla costruzione di un domani possibile per giovani e non, per famiglie e imprese. Un domani ospitale per tutti e pertanto creativo, democratico ed inclusivo".
Le caratteristiche della terza ondata? Nel territorio pratese esistono studi nell’ambito della salute mentale? "A Prato, il problema della terza ondata è costituito dalla importante dimensione epidemiologica, non inferiore alla seconda dell’ottobre 2020. Oltre agli aspetti epidemiologici, si apre il problema legato al perdurare della pandemia. Nel termine emergenza è compreso il senso di una condizione grave ma che dura un tempo limitato. Oggi la situazione sembra quella di una dimensione pandemica con cui dobbiamo imparare a convivere. Per questo il servizio pubblico di salute mentale di Prato ha cercato fin da subito di elaborare una strategia conoscitiva e operativa capace di leggere nell’oggi i segni di scenari futuri. Come esempio si può citare lo studio multicentrico, con i servizi di Milano e Caltagirone, di cui siamo capofila. E’ stato autorizzato dal comitato etico dell’Asl Toscana Centro e si propone di indagare l’impatto dell’emergenza e del lockdown su una popolazione di adulti al primo accesso a un servizio di salute mentale. La popolazione che accede alla prima valutazione psichiatrica o psicologica viene valutata per accertare la presenza di sintomi ansiosi, depressivi e dell’area traumatica. L’indagine viene svolta attraverso test standardizzati e la registrazione di variabili socio-demografiche. I test che indagano i sintomi ansiosi, depressivi e traumatici sono stati scelti sulla base di quanto emerso dalla letteratura come manifestazioni cliniche più frequentemente associate a periodi di quarantena e a catastrofi naturali. Il questionario socio demografico è stato messo a punto dalla nostra équipe, coordinata dalla dottoressa Agnese Ciberti, a partire da una riflessione sui dati demografici più rilevanti ai fini di valutare l’impatto psicologico sulla popolazione esposta a pandemia e lockdown. Un obiettivo secondario è rilevare eventuali correlazioni tra l’espressione dei sintomi e i fattori socio-demografici, con particolare interesse per quelli correlati con le conseguenze della pandemia. I primi dati da giugno 2021".
re.po.