MIAOMIAO HUANG
Cronaca

Fare lezione, vendere tessuti: è tutto digitale

Processi produttivi e relazioni umane: nella Chinatown va forte una nuova app. La frontiera del virtuale è la vera eredità lasciata dal virus

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di Miaomiao Huang

L’emergenza dovuta al Covid-19 ha indubbiamente stravolto le abitudini dei cittadini di tutto il mondo. L’impatto della pandemia è stato devastante sia sul piano sanitario che su quello economico e se la fase più acuta della tragedia - almeno in Italia - sembra quasi essere alle spalle, gli effetti più tangibili iniziano a manifestarsi oggi. Cambiano gli equilibri, cambiano la quotidianità, cambiano i caratteri della società che abbiamo conosciuto. E rappresentano – passatemi il termine – anche una straordinaria opportunità di cambiamento, in alcuni casi positivo.

Il Coronavirus oltre alla scia di morte e distruzione che lascia sul tappeto, ha indubbiamente accelerato delle tendenze interessanti. Su tutte la digitalizzazione dei processi produttivi e delle relazioni, soprattutto quelle economiche. I cinesi di Prato non si sono fatti trovare impreparati e hanno di fatto istituzionalizzato pratiche e consuetudini che nella China Town avevano già preso campo nell’epoca pre-Covid. Oltre a WeChat a fare da padrona è l’app Ding Talk (in cinese Dingding), una piattaforma di comunicazione e collaborazione che supporta video conferenze, gestione di task e calendario, tracciamento presenze e messaggistica istantanea, sviluppata dal colosso Alibaba dedicata alle piccole e medie imprese. Già prima dell’emergenza sanitaria in Cina era leader delle app di comunicazione aziendale, tanto da superare nelle funzionalità legate alla gestione delle pratiche l’app di gran lunga più famosa, ossia WeChat. Ed è proprio sulla piattaforma Ding Talk, che agevola le relazioni tra imprese attraverso un sistema molto efficace di messaggistica istantanea e conference call, che ha preso quota in maniera definitiva la vendita al dettaglio di articoli tessili e non solo, nonostante WeChat rimanga comunque la prima app più usata dai cinesi di Prato. Sempre su Ding Talk è stata organizzata (e viene organizzata tutt’ora) tutta la didattica a distanza delle scuole cinesi. "Questo digitalizzazione della vita per noi cinesi era un processo già in atto da molto tempo", racconta Bingbing, giovanissima mamma di due bambine. "Io come tantissimi altri genitori ho scelto di far continuare l’impegno di studio della lingua cinese alla mia bambina, nonostante le lezioni siano a distanza". Le lezioni sono un impegno quotidiano che è possibile concordare direttamente con la maestra. " Un sistema semplice ed efficace - continua - soprattutto per favorire la partecipazione di noi genitori, che durante le lezioni ai bambini più piccoli vogliamo essere presenti". Una vera e propria impennata dello sviluppo digitale riguarda poi il settore della ristorazione. Le piattaforme e le pagine social che promuovono i prodotti di ristoranti e botteghe in rete sono ormai tantissime, se non tutte. E sono sempre più curate, anche dal punto di vista dell’offerta commerciale: pietanze, frutta, verdura, drink. In ChinaTown è possibile trovare davvero di tutto, anche al dettaglio. In Cina il commercio online è sicuramente la formula più utilizzata per fare acquisti e vendite. E sarà così, quasi certamente, anche per la comunità cinese di Prato. Anche dopo la fine di questa terribile emergenza.