
Un gruppo di giovani escursionisti
Le festività e i recenti ponti primaverili hanno portato tanti escursionisti nella Riserva dell’Acquerino Cantagallo e le prossime giornate ancora ne porteranno: ad attenderli, numerose sorprese, come la nuova cartellonistica, tavoli, panche e la recinzione nell’area dell’ex Faggione di Luogomano.
Le nuove installazioni, fanno parte di un progetto realizzato dall’Unione dei Comuni e presentato ad un bando del Psrr, che ha ottenuto in finanziamento di circa 220 mila euro.
Si tratta dell’Anello delle Sorgenti del Bisenzio, che misura 15 km e gira intorno a quelle che son state considerate, da uno studio della fine del secolo scorso, le Sorgenti del Bisenzio, ovvero la confluenza dei torrenti Trogola e Barbe. La partenza e il ritorno sono da Luogomano, in un percorso che tocca, appunto, le Sorgenti, e i cascinali di Vespaio e Barbe, costellato di tavoli e panche dove riposarsi e mangiare un panino.
Per attraversare, di volta in volta, Trogola e Barbe, sono stati messi a punto dei guadi, che prendono il posto dei vecchi ponticini di legno. "Volevamo realizzare dei ponticini – spiega il funzionario dell’Unione dei Comuni, che per conto della Regione gestisce l’area protetta, Luca Maccelli – ma il Genio Civile ci aveva dato imposizioni troppo severe, quindi abbiamo optato per i guadi".
Anche l’area del Faggione, l’albero secolare - in realtà formato da due piante - caduto definitivamente pochi anni fa, è interessata da un intervento dell’Unione dei Comuni, per la ripiantumazione dopo il taglio di 9 ettari di ceppete invase dal bostrico. "E’ partito il progetto sperimentale – prosegue Maccelli – e abbiamo iniziato a piantare nuovi alberi su una superficie di 3 ettari. Una parte sarà recintata, in un’altra le nuove piantine saranno protette da shelter, le altre saranno libere, senza protezione: ci servirà a capire quale sarà l’impatto degli animali sulle nuove piantumazioni. Abbiamo scelto essenze nobili come il faggio, il rovere, la roverella e il ciliegio e poi conifere come l’abete bianco e la douglasia".
Per chi si chiede quali siano le sorti del Vespaio, il rifugio preso in concessione dalla comunità di monaci esicasti che ha in gestione anche la Villa di Montecuccoli, trovato dagli escursionisti molte volte chiuso, da parte dell’Unione dei Comuni ci sarà un interessamento proprio in questi giorni.
"La convenzione ha una durata di 9 anni – conclude Maccelli – quindi dura ancora altri 5 anni. Ma occorre capire cosa intendono fare".
Claudia Iozzelli