Esami e visite, i numeri non tornano Tempi sforati in un caso su due L’Asl: "Urgenze sempre garantite"

Per accertamenti differibili solo il 55-60% dei cittadini ottiene risposte entro i parametri regionali (15-30 giorni)

Esami e visite, i numeri non tornano  Tempi sforati in un caso su due  L’Asl: "Urgenze sempre garantite"

Esami e visite, i numeri non tornano Tempi sforati in un caso su due L’Asl: "Urgenze sempre garantite"

"A prescindere dalla classe di priorità prescritta il tempo medio di attesa per le prime visite specialistiche e per le prestazioni diagnostiche è di circa un mese". L’Asl Toscana centro "accorcia", nei numeri forniti, le liste d’attesa sul territorio a fronte di tante proteste e segnalazioni di cittadini che, a differenza di quanto sostiene l’azienda, si vedono invece fissare appuntamenti anche un anno dopo, soprattutto per alcuni specifici esami. La stessa Asl, comunque, ammette che solo una richiesta su due, fra quelle non urgenti, viene soddisfatta in tempi congrui. Quindi i problemi ci sono eccome. Proprio per questo i tempi di attesa per gli esami in provincia sono al centro di polemiche e proteste, anche politiche, dopo che la Cgil ha evidenziato come Prato sia maglia nera nell’area Asl Toscana centro. FdI ha attaccato la Regione, Italia Viva ha chiesto invece di anticipare il consiglio straordinario sulla sanità fissato per il 6 luglio.

I dati forniti dall’azienda sanitaria sono relativi alle prestazioni monitorate nel primo quadrimestre 2023. Aumento di produttività aggiuntiva e potenziamento dell’offerta delle strutture convenzionate sono le due azioni messe in campo finora dall’Asl Centro per cercare di migliorare la situazione. Azioni che hanno permesso, secondo l’azienda, che "la stragrande maggioranza dei cittadini pratesi, pari all’82,9%" trovi una prestazione nell’ambito territoriale di pertinenza. Pochi, dunque, sono costretti a spostarsi per motivi sanitari.

Entrando nel dettaglio di visite specialistiche e prestazioni diagnostiche, nel primo quadrimestre del 2023, sono sempre i dati Asl, "emerge che per le prestazioni con bisogno sanitario con priorità alta, oltre il 90% dei cittadini - sia considerando Asl Centro che ambito pratese - riceve la prestazione in tempi congrui". In teoria un esame urgente deve essere garantito in 72 ore, l’attesa breve prevede 10 giorni al massimo, mentre un test differibile va eseguito in 15-30 giorni in base alla tipologia. Un esame programmabile va prenotato entro 120 giorni.

Le performance che lasciano più a desiderare, per le urgenze, riguardano otorino e urologia. Nella prima specialistica su 1.437 prenotazioni 796 rientrano nei tempi regionali e le restanti 641 sforano, quindi solo il 55,4% è garantito nei tempi regionali: il tempo medio di attesa è di 15 giorni. Per quanto riguarda la seconda specialistica, urologia, in area pratese su 657 prenotazioni solo il 65,6% è rientrato nei tempi regionali (431): per la prima disponibilità l’attesa media è di 12 giorni. Leggera criticità si evidenzia per la cardiologia con il 79,8% delle prenotazioni che nei primi quattro mesi dell’anno è rientrato nei termini indicati dalla Regione. "Comunque – precisano ancora dall’Asl – anche per queste prestazioni ’rosse’, il tempo medio di attesa risulta essere solo di poco superiore al tempo previsto". Ginecologia, oncologia, oculistica e risonanza magnetica non hanno sforato nemmeno di una prenotazione i tempi massimi indicati dalla Regione: rispettivamente sono stati fissati 527, 1.464, 77 e 1.187 appuntamenti per un totale di 3.255 nel primo quadrimestre 2023. Se si scende però ad un livello di priorità più bassa (le cosiddette prestazioni differibili), in ambito pratese, "la percentuale di cittadini che ricevono la prestazione entro i tempi previsti si attesta intorno al 55-60%, in linea con il dato di livello aziendale". Quindi solo un cittadino su due ottiene un esame in 15-30 giorni.

In ambito di Asl Centro i due settori in maggiore affanno sono otorino (60,7% nei tempi regionali) e dermatologia (73,6%), seguiti da urologia (79,3%), ginecologia (87,5%), cardiologia (88,2%), neurologia (88,4%). Da parte sua l’azienda sanitaria "non nega la presenza di ambiti di miglioramento" per le liste d’attesa e proprio per questo ha dato il via "a tutta una serie di azioni strategiche, come ad esempio la proroga anche per il 2023 della produttività aggiuntiva per specifici progetti di abbattimento delle stesse liste di attesa, azioni volte ad aumentare l’offerta, specialmente sull’ambito pratese".

Sara Bessi