Il direttore del Centro Pecci, Stefano Collicelli Cagol, racconta questo museo.
Com’è nata l’idea di aprire un museo a Prato?
"E’ nata dalla volontà di dare agli artisti pratesi e non un luogo per aggiornarsi sulle tendenze artistiche nazionali e internazionali e trovare nuove idee per le proprie creazioni".
Com’è cambiato il museo nel corso del tempo?
"Il Centro è stato aperto nel 1988 con un’architettura appositamente costruita e nel 2016 si è arricchito di una nuova ala, progettata dall’architetto Maurice Nio, la mezzaluna dorata, che ricorda un’astronave e sembra avere un’antenna gigante per captare tutte le nuove tendenze dell’arte contemporanea. L’ampliamento è stata l’occasione per inaugurare un luogo dedicato all’analisi delle trasformazioni della città, chiamato Urban Center, e tra poco apriremo uno nuovo spazio playground dedicato al gioco per i giovani".
Ci sono attività che il museo propone per i ragazzi?
"Abbiamo un programma di visite guidate; le attività del progetto "Prato Comunità Educante"; una nuova proposta pensata insieme alla ASL per chi sta attraversando una fase di difficoltà e che con l’arte può trovare un mezzo per esprimersi; i matinée per le scuole; la possibilità di incontrare l’autrice o l’autore di cui in classe si è letto il libro; i campus estivi e invernali".