Droga dalla Spagna, il corriere è un ambulante. Furgone come copertura

Pratese di 50 anni finisce nell’inchiesta della Guardia di finanza. Coinvolto anche un commercialista. Sequestrati 650.000 euro

Le indagini sono state condotte dalla Guardia di finanza  e coordinate dalla Dda di Firenze  in quanto si tratta di traffico internazionale

Le indagini sono state condotte dalla Guardia di finanza e coordinate dalla Dda di Firenze in quanto si tratta di traffico internazionale

Prato, 31 maggio 2023 – Utilizzava il furgone per l’attività di ambulante che svolgeva come copertura. In realtà, il mezzo gli serviva per spostare enormi quantitativi di droga partecipando attivamente ai diversi spostamenti della sostanza stupefacente nei luoghi di stoccaggio. Cristiano Corsi, 50 anni, originario di Firenze ma residente a Prato, è finito ai domiciliari nell’ambito dell’inchiesta della Dda di Firenze che ha portato a smantellare una organizzazione criminale dedita allo spaccio di droga.

La presunta organizzazione, composta quasi esclusivamente da persone nate e domiciliate in provincia di Firenze, era specializzata nella commercializzazione di ingenti quantitativi di hashish e marijuana in Toscana, Emilia-Romagna e Lombardia.

È quanto scoperto dal Goa della Guardia di finanza di Firenze che ha seguito le indagini. Ieri mattina è stata data esecuzione a un’ordinanza che dispone le custodie tra le province di Firenze, Prato, Bologna, Milano e Bergamo, e anche a Barcellona e a Londra.

A eseguire le misure sono state le fiamme gialle fiorentine e i colleghi dello Scico di Roma e con la collaborazione dei finanzieri delle varie città interessate, fra cui Prato. Dieci le misure eseguite – sei in carcere, quattro ai domiciliari – oltre a un sequestro preventivo di beni per 650.000 euro tra Firenze e Prato. Gli arresti salgono così a 20 considerando quelli già effettuati in precedenza.

Sono quasi 700 i chili di droga sequestrata, tra hashish e marijuana. Associazione finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti, autoriciclaggio e indebita percezione di erogazioni pubbliche sono le ipotesi di reato contestate.

Tra i presunti componenti l’organizzazione c’è anche un commercialista fiorentino. Il professionista si sarebbe "occupato della stipula, sotto falso nome, di contratti d’affitto di immobili a Firenze adibiti a depositi di droga, avrebbe anche consentito il riciclaggio di alcuni proventi e, infine, l’assunzione fittizia alle proprie dipendenze di uno dei sodali al solo fine di permettergli di poter dimostrare una posizione lavorativa regolare e beneficiare indebitamente della cassa integrazione e della disoccupazione".

L’operazione, che ha visto il coordinamento di Eurojust, si inquadra "in un più ampio contesto di esecuzioni di misure di custodia" da parte delle Procure di Trento, Bologna e Potenza.