LAURA NATOLI
Cronaca

Docente senza green pass reintegrato dopo due anni

Prato, aveva fatto tre giorni di assenza perché non si era vaccinato contro il Covid. Non aveva completato nemmeno il periodo di prova. Il giudice gli dà ragione

Il docente non aveva il green pass perché non si era mai vaccinato (foto d’archivio)

Prato, 3 aprile 2024 – Era stato licenziato in tronco dalla scuola in cui prestava servizio per "non aver superato il secondo anno di prova". Anno in cui, in realtà, non aveva mai prestato servizio in quanto – era l’inverno del 2022 – non aveva il green pass. Il professore non si era mai sottoposto alla vaccinazione contro il Covid e così non aveva ottenuto la certificazione verde valida per poter lavorare nella scuola media pratese dove era assunto in prova. A un anno e mezzo dal licenziamento, ieri l’insegnante, assistito dall’avvocato Michele Giacco, è stato reintegrato al lavoro e il Ministero dell’Istruzione è stato condannato a pagare gli stipendi mai percepiti dal settembre 2022, quando è stato destituito in tronco, fino a ieri.

Secondo quanto si legge nella sentenza del giudice del lavoro del tribunale di Prato, il professore aveva fatto ricorso contro la decisione del dirigente scolastico in quanto il licenziamento era stato motivato in modo generico "per non aver superato il secondo anno di prova". Fra le motivazioni addotte c’era anche quella che nei primi giorni di maggio (tre giorni per l’esattezza), il docente non si era presentato a scuola in quanto non era in possesso del green pass, all’epoca obbligatorio. L’insegnante era stato sospeso fino alla fine di aprile, come imponeva la normativa, mantenendo il posto di lavoro.

Quando fu il momento di tornare a scuola, il dirigente gli offrì un posto fra il personale Ata in modo da scongiurare il contatto con gli studenti e un possibile contagio da Covid. Il docente non accettò la proposta e per tre giorni non si presentò a lavoro. Poi, nel settembre successivo fu preso il provvedimento del licenziamento.

In realtà, come sostenuto dalla difesa nel procedimento in tribunale, la scuola avrebbe preso di mira l’insegnante con provvedimenti disciplinari e perfino una censura, nel primo anno di prova. Nel secondo, invece, il docente non ha mai prestato servizio e quindi non sarebbe stato possibile giudicare il suo operato. Il licenziamento non sarebbe stato valido neppure per i tre giorni di assenza ingiustificata per la mancanza di green pass in quanto la normativa non prevedeva la perdita del posto ma solo la sospensione.

Il giudice del lavoro di Prato ha riconosciuto le motivazioni come valide e quindi lo ha reintegrato al lavoro per svolgere il secondo anno di prova senza interruzioni. Cosa che, a causa del Covid, non fu possibile nell’anno scolastico 2021-2022.