
Pastacaldi con la figlia Elisabetta davanti allo Zero6 (foto Attalmi)
Prato, 25 otttobre 2017 - C’è stato un tempo in cui Prato aveva le sue discoteche, eccome. C’erano il Pacha, vicino a Pratilia, il Georgia in via Ferrucci angolo via Valentini, c’era il Lord Byron. Ma soprattutto c’era lo Zero6. Chiusa dal 1995, la discoteca di via Strozzi – nel frattempo per un periodo diventata sala bingo – riapre i battenti. Data da definire, ma il locale è praticamente pronto ad ospitare di nuovo il pubblico e sicuramente si partirà entro Natale.
A ristrutturare la sala è lo stesso «babbo» dello Zero6 di allora: Gianfranco Pastacaldi, che a 83 anni si ributta nella mischia con altre due generazioni di familiari: le figlie Elisabetta e Daniela e le nipoti Sara e Ginevra. E risponde con una battuta a chi gli chiede perché, alla sua, età abbia ancora voglia di fare l’impresario, lui che è anche e soprattutto imprenditore nel settore della plastica con la Ntp di Montemurlo: «Ho una famiglia numerosa», dice ridendo. Fu proprio lui a disegnare il logo della discoteca negli anni Settanta, dove è passata un’intera generazione di pratesi, insieme ai deejay più famosi e a cantanti di primo piano.
Basti ricordare l’esordio di Renato Zero: «Eravamo in venti ma io credevo in lui, gli dissi che era un artista e quando lo rividi ed era già una stella mi abbracciò e mi baciò. Un bel segno di riconoscenza. Mi piacerebbe – racconta Pastacaldi – che ci facesse gli auguri per la nostra riapertura». Tutto nuovo con un bellissimo corridoio di led colorati a fare da ingresso tra marmi bianchi, una sala piano bar insonorizzata per chi ama un’atmosfera più rilassata e poi il sotterraneo, la disco vera e propria, che sarà aperta dal venerdì alla domenica (nel weekend anche il pomeriggio).
Il target? Clientela under 20 nei pomeriggi di sabato e domenica, under 30 nelle serate senza dimenticare gli appuntamenti a tema che saranno organizzati. Già ingaggiato il deejay principale, responsabile della sicurezza sarà invece Maurizio Agliana. «E per via della nuova normativa – spiega ancora Pastacaldi – abbiamo tutti e due i piani interamente climatizzati, quindi saremo aperti tutto l’anno. Non con l’aria condizionata, ma climatizzati. Probabilmente siamo gli unici in Italia». sette bagni, una sala fumatori, guardaroba, insomma: una struttura di 1.250 metri quadri che vuole tornare protagonista come lo fu negli anni Ottanta.
Luca Boldrini