Si accende la battaglia per i disabili rifiutati a scuola

Venerdì la denuncia di un padre. E ieri è sceso in campo l’ufficio scolastico provinciale

Studenti in una foto d'archivio

Studenti in una foto d'archivio

Prato, 19 febbraio 2019 - Difficile, quasi impossibile, riuscire ad accettare un rifiuto. È così per tutti. Figuriamoci per una mamma e un papà che per il proprio figlio desiderano solo il meglio. Il meglio in questo caso sarebbe il liceo di Scienze Umane al Rodari, l’istituto scelto e voluto fortemente dal figlio disabile che lunedì scorso si è visto congelare la richiesta d’iscrizione per problemi di spazio e carenze nel numero di docenti di sostegno. L’ombra oscura di un rifiuto e il sospetto di un diritto all’istruzione negato sono bastati per scatenare la rabbia dei suoi genitori che hanno chiesto subito un confronto con il preside Mario Di Carlo.

Durante il faccia a faccia, il dirigente scolastico ha proposto il Classico di via Baldanzi come soluzione alternativa e spiegato senza troppi giri di parole che al Rodari non potrà garantire un valido percorso di inclusione a tutti e 12 i ragazzi con handicap che hanno presentato domanda d’iscrizione. Ma vai a spiegare a un ragazzino di 14 anni che non potrà frequentare la scuola che ha scelto perché considerato ‘di troppo’. Tra la rabbia e il dolore, babbo Andrea non si è arreso e venerdì scorso ha denunciato il caso su La Nazione. In prima linea per cercare di risolvere la questione anche Alessandro Giorni, il preside delle Pier Cironi, dove attualmente studia il ragazzo. Ieri pomeriggio i genitori hanno incontrato la dottoressa Maria De Simone dell’ufficio scolastico provinciale. «Ci hanno detto che nostro figlio ha tutto il diritto di iscriversi al Rodari – spiega il babbo del ragazzo – Non siamo stati gli unici a vederci respingere la richiesta, ci sono stati altri sette casi, sempre di ragazzi disabili. Ci chiediamo come mai a loro viene impedito di scegliere la scuola, mentre tutti gli altri sono stati ammessi. C’è stata molta superficialità nel gestire l’intera faccenda e su questo l’ufficio scolastico ha detto che chiederà spiegazioni al preside». Intanto il papà non intende fermarsi. «Vogliamo andare fino in fondo – continua – Lo facciamo per nostro figlio ma anche per gli altri ragazzi disabili che si trovano nella stessa situazione. Mercoledì (domani, ndr) avremo un incontro con l’assessore alle pari opportunità. La scuola dovrebbe fare di tutto per garantire il diritto allo studio, non mettersi di traverso».

Proprio in questi giorni gli uffici della Provincia si sono messi in moto per fare una stima delle iscrizioni e calcolare eventuali esuberi. Da Palazzo Banci Buonamici comunque confermano sia la disponibilità al dialogo con i genitori che la volontà politica di attivarsi qualora fosse necessario. A oggi, però, è da escludere l’ipotesi di nuovi spazi per il Rodari dal momento che appena un anno fa l’istituto di via Galcianese ha avuto in dotazione 11 aule per ospitare le classi e i laboratori del liceo musicale.

Alessandro Pistolesi