Diocesi e suore di Iolo in ansia per i saccheggi in Ecuador: "Giorni difficili nelle missioni"

Le religiose hanno residenze nel Paese. Sacerdoti impegnati lì da anni

Diocesi e suore di Iolo in ansia per i saccheggi in Ecuador: "Giorni difficili nelle missioni"

Diocesi e suore di Iolo in ansia per i saccheggi in Ecuador: "Giorni difficili nelle missioni"

In Ecuador, dove una scia di sangue e cocaina sta martoriando il Paese, c’è un’appendice tutta pratese creata negli anni dalle suore di Jolo per l’assistenza ai molti diseredati. Oggi, quello che era uno dei paesi più sicuri della regione è uno dei più pericolosi. Era noto per i suoi vulcani, per la ricca biodiversità, per il costo basso della vita. Nel 2017 il tasso di omicidi era di 5,78 per ogni centomila abitanti, oggi è di 40. Il 2023 l’anno più letale della sua storia recente, con quasi 7.600 morti violente, rispetto alle poco più di 4000 dell’anno precedente, per le bande che si incrociano in quella terra in una sorta di guerra civile, che sta destando apprensione anche nella Casa famiglia di villa Martelli in cui odora il profumo di vivere, un angolo di beatitudine sulla strada oltre il cimitero di Iolo, dove opera insieme alla madre superiora Paola Colotto (foto) un gruppo di suore dedite all’accoglienza, all’insegna della pace interiore che la vedi dipinta in quel sorriso largo e tollerante di madre Paola, immigrata dal Veneto insieme a sette fratelli, operaia in fabbrica a 15 anni, protagonista della fiaba bella dell’ accoglienza.

"Ebbene sì, siamo preoccupate per quanto sta avvenendo in quelle terre già martoriate, dove abbiamo le residenze di Quito e di Atacames. Le nostre suore con cui siamo continuamente in contatto sono obbligate a non uscire. Una di queste che si era recata ad Atacames è stata indotta a restarsene là onde evitare contrattempi. A Quito era stata chiusa anche la chiesa ed era rimasto solo un margine di apertura per i pasti ai bisognosi". A Quito c’è anche don Bruno Strazieri, sacerdote della diocesi di Prato, già parroco a San Quirico di Vernio.

"Abbiamo paura – ha confermato a TV Prato anche don Giovanni Finocchi, sacerdote della diocesi di Prato, da oltre trent’anni missionario in Ecuador insieme al fratello don Luca – Da alcuni giorni il Paese sta vivendo una delle peggiori crisi sociali della propria storia. Tutte le città sono preda di bande criminali legate al narcotraffico".

Dalla pace di Jolo madre Paola risponde col vigore della fede: "Non abbiamo nessuna opportunità di intervento diretto. Possiamo solo pregare confidando nel Dio che atterra e suscita, che affanna e che consola". Fuori il silenzio ovattato, l’odore di cose semplici, l’intima pace mentre urla la bufera Ecuador.

Roberto Baldi