Prato, 1 gennaio 2024 – Il Sappe, sindacato autonomo di polizia penitenziaria, denuncia una nuova aggressione ai danni di un agente. Stavolta siamo nel carcere di Prato ed il fatto sarebbe avvenuto nella giornata di sabato 30 dicembre.
Un detenuto di nazionalità italiana, “trasferito da altre carceri per motivi di sicurezza e già noto per i suoi comportamenti aggressivi, con evidenti disturbi psichiatrici – denuncia il Sappe – ha aggredito l'agente in servizio al reparto di Media Sicurezza”. L'agente è ricorso alle cure del pronto soccorso cittadino, ha riportato una prognosi di sette giorni.
Il sindacato spiega che “nel penitenziario pratese le aggressioni avvengono all'ordine del giorno ai danni del personale e sono il simbolo di una gestione fallimentare. Il carcere deve essere guidato da un comando e una direzione in pianta stabile, occorre personale, la carenza è quasi arrivata al 40%. La direzione deve farsi carico del problema e attuare la chiusura delle sezioni detentive così come disposto dal Dipartimento. Il Sappe annuncia che saranno messe in atto, concrete forme di protesta finche l'amministrazione non fornirà i mezzi e le soluzioni affinché il problema venga risolto”.
“Adesso siamo arrivati al punto che i detenuti sfasciano letteralmente le carceri se non vengono assecondate le loro richieste” aggiunge Donato Capece, segretario generale nazionale del Sappe, che accusa “tutti coloro che tendono sempre a sminuire i gravi fatti che accadono nelle carceri. Difendono Caino a scapito di Abele. Ignorano o fingono di ignorare il duro e difficile lavoro del poliziotto penitenziario”.