Danni dell’alluvione. Il Pd attacca il governo: "I soldi non arrivano. Niente per le aziende"

Gli amministratori pratesi, l’assessore regionale Monni e il deputato. Furfaro contestano i ritardi da Roma e le poche risorse per il territorio. "Finora solo Comuni e Regione hanno speso, ma i fondi finiscono...".

Danni dell’alluvione. Il Pd attacca il governo: "I soldi non arrivano. Niente per le aziende"

Danni dell’alluvione. Il Pd attacca il governo: "I soldi non arrivano. Niente per le aziende"

I Comuni hanno anticipato tutti i soldi possibili per le opere di messa in sicurezza e offrire i primi sostegni alle famiglie: ora servono i fondi del governo. A sei mesi dall’alluvione, gli amministratori del Pd di Prato e dei Comuni della provincia, supportati dall’assessore ai lavori pubblici della Regione Monia Monni e dal deputato Pd Marco Furfaro, si sono ritrovati in piazza del Comune per sottolineare ancora che le cifre spese dopo l’alluvione pesano come macigni sui bilanci.

"I soldi dei Comuni e quelli delle Regioni a un certo punto finiscono – ha detto ad esempio Biffoni – Noi abbiamo speso quasi 11 milioni di euro per intervenire sulle varie criticità dell’alluvione. Per i lavori al cimitero di Chiesanuova siamo stati costretti a distogliere i fondi da altri investimenti e quindi lasceremo una città con le buche e altre problematiche. I fondi ministeriali pari a circa 88 milioni di euro arriveranno a giugno e sono destinati agli enti locali. Le famiglie hanno potuto contare solo sul contributo della Regione e del Comune, poi ci sono le aziende che aspettano. E noi dobbiamo ancora fare appelli". Biffoni, infine, ha chiesto lumi sul fondo per le calamità naturali: "Perché il governo non si è mosso?".

L’assessore alla Protezione civile regionale Monia Monni ha ricordato l’investimento fatto dalla Regione pari a circa 175 milioni di euro per i lavori di somma urgenza: "Di questi – ha detto – abbiamo ricevuto da Roma solo 33 milioni e mezzo, aspettiamo altri 88,5. Poi ci sono i ristori alle imprese, con uno stanziamento di 66 milioni ma con un emendamento inefficace, perché non dice chi gestirà quelle risorse e quindi richiederà ulteriore tempo e burocrazia. Le opere per la messa in sicurezza in tutta la Toscana ammontano a oltre un miliardo e 700 milioni di euro ed è chiaro che stanziamenti così alti non ci potranno essere ma noi abbiamo pianificato gli interventi, in una scala di priorità, e dobbiamo conoscere i tempi. Oggi ribadisco, con forza, il mio sostegno ai sindaci e la richiesta di accelerare i tempi per l’arrivo dei fondi".

Il sindaco di Carmignano Edoardo Prestanti ha ricordato i 500.000 euro spesi dal Comune per i lavori di somma urgenza. Un intervento si è concluso da poche ore con il ripristino della cinta muraria in via di Castello: "Si tratta di interventi resi ancora più stringenti dopo l’alluvione e totalmente sostenuti con risorse comunali perché ad oggi dal governo non è arrivato un solo euro. Questi lavori seguono quelli già realizzati con il genio civile e precedono interventi futuri che stiamo pianificando. Nella ricostruzione è importante fare squadra e quello di oggi penso sia un grido di allarme e di dolore: Prato e la sua provincia hanno bisogno di risorse".

Marco Furfaro ha sottolineato come Prato si sia rialzata da sola: "Dopo mesi il governo non ha nemmeno fatto un decreto ad hoc come in Emilia Romagna. Questo lo voglio denunciare pubblicamente e invito le parlamentari di destra ad unirsi al nostro appello". Anche Giovanni Morganti, sindaco di Vernio, ha evidenziato le necessità del Comune e l’importanza di avere i fondi, mentre il presidente della Provincia, nonché sindaco di Montemurlo, Simone Calamai ha presentato il suo conto: "Più veloci di così nei lavori non potevamo essere, ma con i soldi avremmo fatto di più. A Montemurlo ci sono 10 milioni di interventi urgenti".

M. Serena Quercioli