REDAZIONE PRATO

Corsi pieni, ma le aule sono piccole Le lezioni alla Pubblica Assistenza

L’aula magna non è sufficiente per tutti gli iscritti di Design tessile e moda: dal prossimo semestre sarà affittato il salone Apollo. La rettrice: "Sono aumentate le esigenze, siamo pronti a dare risposte"

Una realtà che cresce ha bisogno di spazi e servizi. Il Pin con i suoi millecinquecento studenti suddivisi in nove corsi di laurea, ha necessità di aule capienti, luoghi da destinare agli studenti fuori sede e attrezzature per rinnovare i locali di piazza dell’Università. Un processo che vede impegnata l’Università di Firenze. "La scommessa che fu fatta nel 1992 si è rivelata vincente", commenta la rettrice dell’Università degli Studi di Firenze, Alessandra Petrucci. "Qui abbiamo la possibilità di creare una formazione integrata al tessuto produttivo, una specificità che ha permesso di dare al Pin un quid in più". La rettrice conferma l’impegno dell’Università di Firenze per dare risposte agli studenti che frequentano i corsi a Prato. Trasporto pubblico, alloggi, mensa, aule abbastanza capienti: sono questi i maggiori problemi che Prato deve affrontare adesso che non è più una università di nicchia, ma un polo con numeri eccezionali. Servono spazi: l’aula magna ieri intitolata a Fioravanti può contenere al massimo 180 persone, ma sono 310 gli iscritti al corso di ’Design tessile e moda’. Al momento le lezioni vengono svolte separatamente o in collegamento a distanza, ma non è soluzione ideale. Da qui l’idea di trovare un accordo temporaneo con la Pubblica Assistenza di via San Jacopo per l’affitto del salone Apollo che permetterebbe agli studenti di poter seguire tutti insieme le lezioni. "Siamo in trattativa per trovare una soluzione che dia risposte alle esigenze dei ragazzi", conferma la rettrice. "Sarà sicuramente per il secondo semestre visto che siamo a fine anno. Sono diverse le proposte in ponte, vediamo quale sarà la migliore in termini di fattibilità". Nei giorni scorsi era emersa la possibilità di dislocare parte del Pin all’interno del Parco Urbano. "Ben vengano tutte le soluzioni per dotare l’Università di nuovi spazi, certo questa soluzione non dà risposte immediate", aggiunge Petrucci.

Pesa anche l’assenza della mensa chiusa con la pandemia: le attuali convenzioni con i locali del centro non bastano per dare risposta a tutti gli universitari. "È giusto dare tutti i servizi per questo abbiamo attivato un tavolo con il Diritto allo studio per allargare le possibilità e le convenzioni attuali riservate agli studenti", aggiunge la rettrice Lo stesso discorso vale per i trasporti: al momento la tessera universitaria non consente da Firenze di raggiungere Prato se non a prezzo intero.

"Il mezzo migliore sarebbe il treno, ma non è facile raggiungere un accordo con Ferrovie dello Stato stiamo lavorando anche su questo fronte", spiega ancora la rettrice. "Il numero di studenti sta crescendo in modo rapido, quindi sono aumentate le necessità". Infine gli spazi: la città non ha studentati, l’unico progetto nato nel 2010 non si è poi concretizzato. Da qui l’invito della presidente del Pin Daniela Toccafondi ai provati che hanno spazi idonei ad investire in strutture che potrebbero are risposte a queste nuove esigenze: "L’università è in espansione, ed è un settore nel quale investire. I ragazzi fuori sede hanno bisogno anche di camere, Firenze vive lo stesso problema, sarebbe utile una riflessione a tutto tondo sulla questione".

Intanto il primo passo è ottenere un’aula abbastanza capiente da contenere tutti gli iscritti.

Silvia Bini