
"Col passaggio in zona rossa i controlli saranno rimodulati e potenziati, ma la sanzione in sé e per sé non è la soluzione al problema. Ci vuole la consapevolezza piena in ciascuno di noi nel percepire il pericolo". Si appella al senso di responsabilità di tutti il prefetto Adriana Cogode che sottolinea come la situazione sotto il profilo sanitario sia "seria" tanto da dover stringere i denti e affrontare l’entrata in zona rossa da lunedì.
Prefetto, aumenteranno i controlli da lunedì?
"Li abbiamo già rimodulati per il passaggio del colore. Già avevamo vietato assembramenti e stazionamenti nel week end con l’ordinanza del sindaco. Da lunedì la presenza di persone che siano in giro per la città senza un motivo che giustifichi lo spostamento non potrà più essere accettata. Saranno consentiti spostamenti all’interno della città entro i limiti di esigenza lavorativa, necessità o salute. Si dovrà rispettare l’orario di rientro entro le 22".
In pratica siamo in lockdown.
"Ritorniamo a quella terribile fase in cui si circoscrivono le ragioni per le quali ci si può muovere da un punto all’altro della città e non fuori comune. Le regole sono quelle".
Si userà il pugno duro facendo più multe?
"Dipende tutto dal comportamento delle persone, bisogna usare il buon senso. I controlli sono un segmento importante di prevenzione del contagio ma la sanzione non è la soluzione del problema. Posso fare un appello?".
Prego.
"Ci vuole consapevolezza del pericolo che stiamo correndo".
La situazione è drammatica?
"Non voglio fare terrorismo ma si deve comprendere che siamo di fronte alle varianti del virus che hanno creato un’accelerazione del contagio con tutto l’apparato sanitario che è in difficoltà. Ci sono tanti malati e troppi decessi. Ieri il numero dei morti era molto alto e ancora di più quello dei contagiati, la metà sono varianti. Ciascuno di noi potrebbe ammalarsi e potrebbe aver bisogno dell’ospedale. I ricoveri sono tanti e, nonostante l’ampliamento, la struttura è sotto stress".
Tornando ai controlli come saranno organizzati?
"I controlli sono già incardinati in un piano che facciamo settimanalmente, le pattuglie sono già previste per il week end. Gli uomini sono quelli, li possiamo spostare ma quelli restano".
Quanti sono?
"Sono fra i 400 e i 450 alla settimana. Di solito si realizzano 2200 controlli a settimana. Questa, fino a giovedì, ne abbiamo fatti 1500. Chiaramente sono elevati perché sono tante le persone in giro, immagino che da lunedì ci sarà un calo dei numeri, anzi lo devo sperare".
Le multe non sono state molte.
"L’attività è dissuasiva, la multa implica anche una certezza della violazione. Quando si parla di ’stazionamento’ o ’assembramento’ sono situazioni non sempre riconducibili a un comportamento ben definito. Si può contestare lo stazionamento ma la persona si può difendere sostenendo di essersi fermata un secondo prima. Si cerca di fare persuasione: l’ordinanza del sindaco voleva avere l’intento di richiamare l’attenzione sulla situazione di emergenza, di fare effetto deterrente. Bisogna raccomandare il rispetto delle regole".
Gli esercizi commerciali, la gente, i ragazzi sono stanchi. Non teme che si possano creare tensioni sociali con le nuove chiusure?
"Ho fatto dei passaggi e un’attività di monitoraggio con le attività commerciali, bar, ristorazioni e le associazioni di categoria in tempi non sospetti. Non c’è tensione sociale, ma il livello di sopportazione economico, sociale e psicologico è al limite. Non dobbiamo dimenticarci che abbiamo avuto anche un evento tragico come quello dell’imprenditore che si è tolto la vita a Carmignano".
Quindi i segnali non sono buoni.
"Ho avuto segnali di stanchezza, di avvilimento, di paura ma tutto sommato ancora non siamo in una fase così drammatica da non essere sostenibile. Vorrei fare un comitato per avere il quadro della situazione. Ho chiesto alla Camera di commercio di avere i dati su quante aziende hanno chiuso e perché".
La chiusura delle scuole è un altro tema sentito dalle famiglie. I ragazzi non ce la fanno più.
"La stanchezza è il comune denominatore che si avverte in tutti gli ambiti, anche fra i ragazzi. Avevamo sperato di poter restare aperti perché dietro al mondo della scuola c’è tutto un settore che si paralizza. Purtroppo non si può ed è giusto che sia così.
Quanto durerà la zona rossa?
"Già una settimana fatta bene porterà ottimi effetti. Nella settimana successiva, due al massimo, otterremo qualcosa di più. E’ la nuova resistenza del 2021".
Laura Natoli