Impiega clandestini nella ditta, arrestata. "Condizioni di vita raccapriccianti"

Blitz dei carabinieri, il controllo nato dopo che una delle dipendenti è finita all'ospedale con un'emorragia cerebrale

L'intervento dei carabinieri

L'intervento dei carabinieri

Prato, 21 marzo 2018 - L'impiego di lavoratori clandestini è costato l'arresto a un'imprenditrice cinese, titolare di un'azienda tessile di via Bligny, dove i carabinieri hanno eseguito un controllo martedì pomeriggio.

La ditta è regolare ma i militari hanno riscontrato l'impiego di manodopera clandestina; ad attirare l’attenzione dei militari era stato un episodio che si era verificato sabato scorso, quando la donna aveva portato una sua connazionale colpita da emorragia cerebrale al pronto soccorso trasportandola nel bagagliaio dell'auto.

Gli accertamenti hanno appurato che la donna colpita dal grave malore era una clandestina che viveva e lavorava a nero nella ditta di via Bligny. E' quindi scattato il controllo nell'azienda, che ha coinvolto l’Ispettorato territoriale del lavoro e dell’Ufficio operativo di polizia edilizia e contrasto al degrado urbano del comando di polizia municipale di Prato. Su tredici lavoranti solo due sono stati trovati in regola con il permesso di soggiorno e regolarmente assunti. Gli altri undici sono risultati lavoratori in nero e tra questi sette impiegati benché clandestini; ad essi si aggiunge anche la donna ricoverata in ospedale il giorno prima. Ma anche raccapriccianti le condizioni di vita e di lavoro cui gli stranieri erano sottoposti, impiegati in locali in cui erano disattese le più elementari norme di sicurezza e dignità professionale e alloggiati in situazioni di grave irregolarità, poiché privi dei più elementari requisiti di abitabilità.

Alla misura dell’arresto si è quindi aggiunto il provvedimento di sospensione dell’attività lavorativa eseguito dagli uomini dell’Ispettorato del lavoro, quanto il sequestro di tutti i locali –lavorativi ed abitativi- effettuato dal personale della Polizia Municipale. L’arrestata, su disposizione del pm Francesco Sottosanti, è stata sottoposta a direttissima.