
Francesco Fusi, direttore sportivo dei Cavalieri Union, traccia il bilancio del 2024 e rilancia la sfida per il prossimo anno
"Un voto al 2024? Facendo la media fra la prima e la seconda parte dell’anno, direi sette e mezzo". Parola di Francesco Fusi, presidente dei Cavalieri Union per due mandati dal 2018 allo scorso luglio ed attualmente direttore sportivo del club. Che traccia un bilancio degli ultimi dodici mesi.
Fusi, è d’accordo nell’indicare il momento più esaltante dell’anno appena concluso nella doppia sfida con Torino? "A livello di prima squadra direi di sì. E’ stata certamente un’annata più che positiva ed essere riusciti a raggiungere i playoff per la seconda volta consecutiva conferma il nostro percorso di crescita. Ma voglio ricordare anche l’U16 che è arrivata vicina a giocarsi lo Scudetto di categoria".
E il momento più difficile? "L’iio di questa stagione. Ma non tanto per i risultati, quanto per le difficoltà logistiche. Iniziando dagli allenamenti: non è facile continuare a rinunciare al Montano".
Dobbiamo aspettarci interventi sul mercato? "Ne abbiamo parlato, ma insieme ad Alberto (Chiesa, ndr) abbiamo deciso di rinnovare la fiducia ad un gruppo che ci ha dato grandi soddisfazioni. Sapevamo che quest’anno sarebbe stato più difficile con la nuova formula del torneo, perché ci siamo qualificati per il girone dal livello medio più alto e ci confrontiamo con squadre che hanno quasi tutte un budget superiore al nostro. Ma possiamo comunque far bene e lo abbiamo dimostrato".
Torniamo alla scorsa stagione: i Cavalieri sono stati l’unica squadra a battere a Roma la Lazio poi promossa. Con un po’ di fortuna in più, la promozione in Serie A Elite sarebbe stata alla portata? "Forse, ma non è questo il punto: non so se fossimo pronti a competere in un campionato che richiede uno sforzo economico importante".
Pensa che il nuovo presidente federale Andrea Duodo possa essere ripristinare i Centri di Formazione permanenti, fra cui quello di Prato? "Personalmente, me lo auguro. Rappresentava un’opportunità non solo per il territorio, ma anche per la crescita stessa dei giocatori. I poli di formazione con cui sono stati sostituiti non sono la stessa cosa".
Obiettivi 2025? "A livello di prima squadra, miriamo in primis a salvarci. Poi c’è l’U18 Titolo, che sta ben figurando e che già nei prossimi mesi potrà fornirci qualche giocatore interessante. E continueremo a puntare anche sulla cadetta".
Giovanni Fiorentino